Uno degli errori che con maggiore frequenza si tende a commettere nella gestione di percorsi formativi on line consiste nel lasciare il discente alla propria individualità. Solitamente si presta particolare attenzione agli aspetti tecnologici della piattaforma, alle funzionalità che la caratterizzano, alle comunicazioni ai singoli discenti che dovranno accedervi, fattori che io stessa ritengo fondamentali ma spesso si tralascia l’importanza della cosidetta “community” nostante rappresenti un fattore in grado di potenziare l’intera attività di formazione, arricchendola di un notevole valore aggiunto.
Nella mia esperienza ho sempre cercato di evidenziare ai clienti quanto possa essere utile l’apprendimento collaborativo nella formazione in rete e non di rado i risultati sono stati più che soddisfacenti.
È inutile infatti negare che in piattaforma si sconta l’assenza di determinati fattori, quale il contatto diretto con altri discenti o con il docente; proprio per questo, l’apprendimento collaborativo costituisce una reale opportunità di dare vita ad una didattica più efficace, in cui prevalga una costruzione critica e argomentata del sapere al posto di una recezione isolata e passiva delle informazioni. Evidenti sono i vantaggi di un simile approccio collaborativo: si riduce la difficoltà di apprendimento, si aiuta a comunicare meglio, mettendo a confronto le diverse idee, e di conseguenza si favorisce la condivisione delle opinioni, anche quando queste riguardino specifiche, e sempre possibili, difficoltà o problematiche.
Nei primi anni della mia attività di consulenza, notavo con piacere che che all’interno della progettazione dei percorsi formativi veniva attribuito un sufficiente spazio a strumenti quali chat, forum e aula virtuale. La presenza di questi strumenti consentiva, con grandi benefici, la possibilità di alternare ed integrare momenti di apprendimento individuale con sessioni di apprendimento collaborativo Un semplice forum, ad esempio, rappresentava lo strumento didattico in cui il discente aveva la possibilità di leggere le opinioni altrui ed esprimere le proprie, consultare i quesiti posti dagli altri discenti e riportare i propri, condividere la propria esperienza e, perché no, giocare anche il ruolo di esperto. Inoltre, quanto scritto sul forum rimaneva consultabile nel tempo e permetteva un ripasso continuo di materiale didattico creato dagli stessi discenti.
Mi sembra di capire che le cose siano cambiate…
L’attenzione verso gli aspetti informatici è rimasta consistente ed è anzi aumentata, anche grazie agli sviluppi che dal punto di vista tecnologico consentono di realizzare piattaforme sempre più vicine alle esigenze del discente.
Ma l’attenzione nei confronti della community è ancora presente? Il forum, le chat, le aule virtuali, le potenzialità del tanto menzionato “web 2.0” vengono realmente sfruttate nella formazione on line? Viviamo indubbiamente in un periodo in cui l’avvento dei social network favoriscono la condivisione dei propri pensieri e del proprio sapere a volte anche a scapito della realtà materiale e concreta che ci circonda. Può addirittura capitare che la comunicazione tra gli individui e i rapporti di amicizia siano perlopiù caratterizzati da scambi di foto, video e sms, o che le informazioni che si danno in un profilo, o il numero di post inseriti nella propria bacheca, contino più della personalità o del carattere di una persona.
Se tutto questo è vero, pongo una domanda: è realmente possibile che nella formazione on line non vengano pienamente sfruttati gli aspetti positivi che solo le community possono assicurare?
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