Dopo la Privacy e il D.Lgs. 231/2001, parliamo del Regolamento CE 178/2002 e Regolamento CE 852/2004 sull’autocontrollo e sistema HACCP. Come scritto nel precedente articolo “Obblighi formativi aziendali: cosa si può fare in elearning?”, il Regolamento prevede un sistema teso ad aiutare gli Operatori del Settore Alimentare a conseguire un livello più elevato di sicurezza alimentare.
Ma scopriamo le specifiche che deve avere la formazione online su questo tema.
Cosa dice la Normativa
Il sistema HACCP, acronimo di Hazard analysis and critical control points, è strettamente legato al Decreto legislativo 81/08 che prevede la formazione obbligatoria per i responsabili e per gli addetti delle aziende dove si producono, manipolano e somministrano alimenti.
Nella manipolazione degli alimenti, infatti, sia che essa avvenga in un ristorante o in un laboratorio di pasticceria o in un bar, esistono numerosi rischi per l’igiene e la sicurezza di chi poi andrà a consumare quel preparato.
Il sistema HACCP è un protocollo che intende abolire questi rischi e lo fa attraverso l’individuazione di punti critici da un lato e stabilendo le regole per il controllo dall’altro. L’azienda che tratta prodotti alimentari, seguendo le guide del protocollo HACCP ha l’obbligo di autoregolamentarsi e certificare quali saranno le attenzioni volte all’eliminazione di pericoli igienici.
Chi deve mettersi in regola
I corsi sul sistema HACCP sono rivolti a tutti coloro che operano nella aziende di pubblico esercizio (titolare, soci, collaboratori e dipendenti).
Possiamo dire che il corso Haccp ha sostituito il vecchio libretto del lavoro, il corso è dunque indispensabile a tutti coloro che vogliono lavorare nel ramo della ristorazione, ma anche a coloro che svolgono lavori in cui entrano in contatto con gli alimenti.
Quali sono le modalità formative consentite
La normativa prevede sia la formazione in aula, sia la formazione in modalità elearning.
Quando erogare formazione
Il Titolare dell’azienda ha l’obbligo di assicurarsi che i propri dipendenti siano in possesso dell’attestato del corso HACCP ottenuto da meno di 5 anni. Nel caso in cui il neoassunto non sia in possesso dell’attestato, il datore di lavoro può farsi carico della formazione del proprio dipendente oppure può richiedere al dipendente di provvedere personalmente all’adempimento formativo e all’ottenimento dell’attestato a sue spese. Obbligo del datore di lavoro è comunque avere tutti i dipendenti in possesso dell’attestato HACCP.
Durata del corso
La durata del corso è variabile soprattutto in base alla responsabilità dell’operatore che deve conseguire il certificato.
Per chi serve ai tavoli cibi e bevande o dietro al banco bar, il corso ha una durata* di 4 ore
Per chi, oltre a servire, deve anche preparare bevande e cibi, il corso ha una durata* di 8 ore
Per i titolari bar, ristoranti etc, il corso ha una durata* di 12 ore
*La durata dei corsi è obbligatoria sia in aula che in modalità FAD
Al superamento del test finale, deve essere rilasciato un attestato di frequenza valido ai fini dell’assolvimento degli obblighi di legge. L’attestato ha una durata di 5 anni ed è obbligatorio che il corso di aggiornamento venga fruito entro il quinto anno.
Ed ora, prepariamoci per continuare il nostro viaggio alla scoperta della prossima tappa.
27 febbraio, 2013 at 5:39 PM
Quanto costa il corso per dipendenti?
9 aprile, 2013 at 3:29 PM
Articolo molto interressate! Anche io mi occupo di problematiche simili come la consulenza e formazione nel settore alimentare.
1 febbraio, 2016 at 4:26 PM
Articolo utile e chiaro, in proposito visto l’aggiornamento continuo della materia è consigliabile rivolgersi ad un consulente prima di aprire una qualsiasi attività che richieda anche in maniera marginale il contatto con alimenti (anche pillole, liquidi confezionati e altro non comunemente assimilato al concetto di “cibo”).
Noi offriamo consulenza e formazione secondo le norme vigenti
1 febbraio, 2016 at 6:07 PM
Grazie del vostro contributo. È naturale che chi vuole avviare un’attività e chi ha già un’attività in cui c’è contatto con alimenti deve avere un consulente: non pretendiamo certo che basti il nostro articolo.
Semplicemente, visto che ci occupiamo di formazione a distanza e abbiamo fatto diverse esperienze in merito, ci teniamo a:
– far sapere che la formazione può essere svolta anche parzialmente in Fad, o usando la fad in aggiunta alla formazione tradizionale
– far sapere che si può contare su di noi
Oltre naturalmente a consulenti, società di consulenza e formazione eccetera.
12 febbraio, 2016 at 6:21 PM
Ciao, ma nel caso volessi aprire un attività di distributori automatici h24, che tipo di corso dovrei fare? Grazie 🙂
Stefano
12 febbraio, 2016 at 6:23 PM
Buongiorno,
non siamo noi quelli più titolati a risponderle. In questo sito ci occupiamo di formazione a distanza, e questo è un articolo su obblighi formativi e possibilità di soddisfarli tramite FAD. Le consiglio di rivolgersi a un commercialista o a un’associazione di categoria.
5 aprile, 2017 at 3:06 PM
La formazione sulla Sicurezza e Manipolazione degli Alimenti è una cosa seria. Lo sapevate che quelli soo online ormai non hanno più valore ?
5 aprile, 2017 at 3:16 PM
Grazie del commento. Non abbiamo sostenuto che suggeriamo di farli solo online, né che la sicurezza sulla manipolazione degli alimenti non sia una cosa seria. Nulla vieta di accompagnare l’attività formativa tradizionale con delle pillole online, sia sulla teoria che sulle specificità della singola azienda. Ho modificato il suo commento, il nostro blog non ha lo scopo di fungere da vetrina ad altri 🙂