Come si costruiscono programmi di digital learning aziendali? E come si gestiscono? Questo è il sesto dei nostri articoli di approfondimento sull’e-learning e sui suoi vantaggi.
On-line vs Aula
Il corso e-learning DEVE essere necessariamente AUTOPORTANTE
In un corso e-learning non c’è l’esperto della materia che
- chiarisce bene cosa voleva veramente dire in quella slide piena di parole incomprensibili;
- risponde a ogni domanda o curiosità o provocazione;
- fa domande, incuriosisce, provoca lui stesso;
- modera la discussione tra te e i tuoi colleghi di corso;
- fa fare un questionario finale e ti dice com’è andata e perché;
- ti guida attraverso il corso che ha creato, facendoti soffermare sugli aspetti che ritiene più rilevanti, tralasciando quelli superflui, spiegandoti perché;
- si può accorgere dei tuoi cali di attenzione e, quindi, fare in modo di darti la sveglia.
Vien da sé che, in qualche modo, bisognerà sostituirlo. O, meglio, bisognerà sostituire le sue funzioni.
Il corso e-learning deve essere un contenitore che – IN COMPLETA AUTONOMIA – permette al contenuto di spiegarsi e dispiegarsi da solo, funzionando completamente, dall’inizio alla fine, senza possibilità di equivoci e, possibilmente, lasciando il segno (citiamo un nostro stesso articolo, ché non sapremmo dirlo meglio).
Definire gli obiettivi
Nel mondo reale le persone non hanno obiettivi di apprendimento, ma obiettivi pratici, di performance. Un corso di aggiornamento professionale dovrebbe servire a fornire alle persone gli strumenti che serviranno loro per lavorare meglio e migliorare le loro performance.
Come prima cosa, bisogna identificare gli obiettivi aziendali del corso, elencando le azioni che l’utente deve compiere e le conoscenze/competenze che deve sviluppare per raggiungerli.
Organizzare le sezioni
In un corso e-learning, gli elementi strategici della progettazione didattica tradizionale devono essere rispettati all’ennesima potenza, soprattutto per quanto riguarda l’articolazione logica dei contenuti, che deve essere infallibile.
Un modello efficace è quello che comporta la suddivisione in 5 sezioni:
- Presentazione
- Problematizzazione
- Applicazione
- Approfondimenti
- Verifica
Creare il prototipo: standard vs rapid e-learning
La progettazione tradizionale di un corso e-learning prevedeva un flusso di lavoro lungo e articolato e uno staff molto nutrito di singole figure specializzate:
- Analisi dei bisogni – Consulente
- Design e specifiche tecniche – Progettista
- Interfaccia – Sviluppatore
- Story boarding – Redattore
- Produzione – Grafico
- …
Il modello rapid e-learning consente di tagliare all’osso la progettazione e di mostrare subito una bozza su cui poter discutere.
Flussi di lavoro
Anche i team di lavoro possono essere molto più snelli:
- Progettista/autore
- Grafico/produzione
- Tester
Spesso il progettista e chi si occupa della produzione sono la stessa persona.
Figure coinvolte e dinamiche: faccio in casa o compro fuori?
Come si dice, ognuno sa del suo, soprattutto quando si tratta di soppesare risorse (di tempo e di budget) da investire.
Recentemente, abbiamo approfondito qui sul blog alcuni aspetti che potrebbero far luce sul bisogno di rivolgersi all’esterno.
Corso “Vendere l’e-learning: vorrei e posso!”
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