L’elearning ha un suo linguaggio. E come ogni linguaggio, a volte può sembrare un gergo tecnico che divide chi “parla la lingua” da chi si sente appena arrivato in un altro continente.
Che tu sia un esperto di formazione digitale o un HR che sta valutando una nuova piattaforma, conoscere il vocabolario dell’elearning ti aiuta a orientarti e a comunicare meglio.
Ecco allora una selezione di termini utili per muoversi con più sicurezza nel mondo dell’apprendimento online.
Le parole della piattaforma
LMS (Learning Management System)
È il sistema che ospita i corsi, tiene traccia dei progressi degli utenti e genera report. È il “cuore digitale” dell’e-learning.
SCORM / xAPI
Formati standard per rendere i contenuti tracciabili su un LMS. SCORM è lo “storico”, xAPI è il nuovo arrivato, più flessibile.
Dashboard
Il cruscotto di comando: da qui admin e utenti vedono corsi attivi, progressi, notifiche. Se ben progettata, è una salvezza.
Single Sign-On (SSO)
Un solo login per accedere a tutte le piattaforme aziendali. Se ti dimentichi spesso le password, è il tuo nuovo migliore amico.
Learning path
Un percorso formativo predefinito, con corsi da seguire in una sequenza logica. Ottimo per onboarding e formazione continua.
Reportistica
I dati che raccontano l’efficacia della formazione: chi ha fatto cosa, quando e con quali risultati. Amata dai manager.
Enrollment
L’iscrizione ai corsi. Può essere automatica, manuale, a catalogo. In ogni caso, è il punto d’ingresso nel mondo formativo.
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Le parole della progettazione didattica
Instructional design
L’arte (e la scienza) di progettare esperienze di apprendimento efficaci. Non è solo mettere insieme contenuti, ma costruire un percorso didattico efficace.
Storyboard
La mappa di come sarà il corso, schermata per schermata. Serve a non perdersi tra idee e contenuti.
Learning object (Oggetto didattico)
Risorsa didattica digitale riutilizzabile, progettata per trasmettere un concetto o una competenza specifica in modo autonomo. Può essere un video, un quiz, una simulazione, una slide interattiva o altro contenuto multimediale.
Learning objectives (Obiettivi formativi)
Cosa si vuole che l’utente sappia o sappia fare alla fine del corso. Se non sono chiari, neanche il corso lo sarà.
Microlearning
Contenuti brevi, mirati, accessibili ovunque. Ottimo per aggiornamenti rapidi e formazione “a pillole”.
Learning Persona
La rappresentazione del target a cui è rivolto il corso. Sapere a chi stai parlando è il primo passo per un corso efficace.
Assessment
Le attività (quiz, esercizi, test) per valutare se l’apprendimento è avvenuto. Non solo per “mettere alla prova”, ma per consolidare.
Chunking
La suddivisione dei contenuti in moduli o blocchi coerenti. Perché l’attenzione umana ha i suoi limiti (spoiler: brevi).
Monitoring
processo di osservazione e raccolta dati sull’attività degli utenti per valutare l’andamento della formazione, l’engagement e i risultati ottenuti.
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Le modalità di fruizione
Elearning asincrono vs sincrono
On demand (asincrono) o live (sincrono): la differenza tra guardare Netflix per i fatti tuoi o guardare una partita in streaming, commentata da esperti. Spesso si combinano nel blended learning, cioè in modalità di fruizione che prevedono sia momenti asincroni sia momenti sincroni, non per forza online ma anche in presenza.
Video learning
Non è solo “guardare un video”: è costruire ritmo, tono e storytelling per spiegare in modo efficace.
Gamification
Badge, livelli, punteggi: dinamiche di gioco applicate alla formazione. Motivazione e coinvolgimento non sono un gioco da ragazzi.
Mobile learning
Formazione da smartphone o tablet. L’apprendimento si fa flessibile (e multitasking).
Social learning
Imparare attraverso il confronto, i forum, la condivisione. L’apprendimento è anche collaborazione.
Learning pill
Un micro-contenuto formativo: pochi minuti, un solo obiettivo, subito utile. È l’unità minima del Microlearning.
Virtual classroom
Una vera aula… ma online. Condivisione schermo, lavagna digitale, breakout rooms: il live training ha trovato casa.
Perché conoscere questi termini conviene a tutti
Conoscere il vocabolario dell’elearning non è solo per tecnici e progettisti: è utile anche per chi deve acquistare una piattaforma, approvare un progetto o analizzare i risultati della formazione. È un modo per parlare una lingua comune tra HR, formatori, stakeholder e fornitori.
Conclusione
Il glossario dell’elearning non è scolpito nella pietra: evolve con le tecnologie e le esigenze delle persone. Ma questi termini sono un’ottima base per non sentirsi fuori luogo e per contribuire attivamente alla costruzione di esperienze formative efficaci.
Hai altri termini che incontri spesso e non ti sono ancora chiari? Scrivici, potremmo inserirli nel prossimo aggiornamento!


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