Dopo tante parole, un po’ di fatti. Per chiarire con un caso reale la mia visione “machiavellica” del ruolo della tecnologia nell’elearning, vi racconto un caso concreto e reale che stiamo affrontando proprio in queste settimane…


Circa 6 mesi fa un nostro cliente ha deciso di adottare una piattaforma elearning per creare e vendere corsi su un settore particolare in cui è fortemente specializzato. Questa azienda utilizzava già per i propri clienti anche una piccola area riservata, una soluzione abbastanza semplice e integrata nel sito aziendale, che viene utilizzata per pubblicare news, comunicare scadenze, offrire documenti scaricabili.

Guardacaso, la stessa azienda sta anche affrontando una certa difficoltà nel far capire le nuove soluzioni elearning al proprio mercato.

Allora, riassumendo gli elementi della situazione, abbiamo:

– Un’area riservata in cui vengono pubblicate news e documenti scaricabili
– Una piattaforma elearning, che potrebbe fare le stesse cose e anche mooooolte di più
– Circa 400 utenti già educati ad usare un’area riservata, ma che storcono il naso se gli si parla di elearning

Dunque: cosa ce ne faremo di queste cose (avendo studiato Machiavelli e imparato tanto dal nonno)?

Semplice: Diremo ai nostri utenti che c’è una nuova fighissima area riservata, e li manderemo sulla piattaforma elearning! ;P
Rinnovare un servizio è sicuramente più semplice che proporne uno nuovo, allora dovremo solo dirottare i nostri clienti sulla piattaforma elearning, presentandogliela come qualcosa che già conoscono: un’area riservata. Il risultato? Ci troveremo all’improvviso e senza sforzo con 400 utenti ben contenti di usare la nostra nuova piattaforma, oltre a un lungo elenco di effetti collaterali che comprendono:

  • la razionalizzazione e accorpamento dei servizi Web che il nostro cliente offre al suo mercato
  • un maggior numero di servizi che sarà possibile offrire o vendere agli utenti (forum, videoconferenza, calendari,…), rispetto alle funzioni di area riservata già disponibili
  • la possibilità di un passaggio indolore ad utilizzi più propriamente “formativi”: di fatto, anche i corsi veri e propri saranno “cose in più” in un ambiente che i clienti già conoscono e utilizzano. Presentare commercialmente i nuovi prodotti e servizi legati alla formazione a distanza sarà più semplice se i destinatari già sono a loro agio nell’ambiente di erogazione.
  • l’uso della piattaforma consentirà un monitoraggio di grande precisione sull’effettivo utilizzo dei servizi offerti ai suoi clienti in area riservata, e una profilazione estremamente granulare della visibilità dei singoli contenuti ai singoli utenti
  • l’attivazione di un canale istituzionale con cui tenere traccia della relazione tra consulenti esterni, partner e clienti: attualmente ciò avviene tramite la posta elettronica, con conseguenti possibili inefficienze o perdita di controllo sulle informazioni scambiate, mentre un sistema di questo tipo consente di tenere traccia di tutto.
  • avendo adottato una soluzione open source, in prospettiva questo sistema consentirà la crescita progressiva delle funzionalità dell’area riservata a costi contenuti senza vincolare l’azienda a un sistema proprietario; basterà semplicemente attivare via via le nuove funzioni e – nel medio periodo – aggiornare l’applicativo alle future versioni che saranno rilasciate.

E tutto questo… solo per aver chiamato una cosa con un nome diverso!!
Figo, no?