Tutti vorremmo costruire dei corsi coinvolgenti, che trasformino il coinvolgimento passivo in attivo. Come farlo con mezzi semplici? (anche x questo post, credits Articulate Blog)

rapid e-learning blog - passive and interactive navigation

In estrema sintesi, se forniamo informazioni significa che abbiamo scelto il coinvolgimento passivo. Se le nostre informazioni servono all’utente per prendere decisioni abbiamo scelto un coinvolgimento attivo.

Attivo e passivo

Ecco due esempi veloci che mostrano la differenza tra i due tipi di coinvolgimento. Il primo è un esempio tipico di coinvolgimento passivo, tutto quello che fa è condividere informazioni. Il secondo chiede all’utente di usare attivamente le informazioni tratte dal corso.

The Rapid E-Learning Blog - example of passive learning interaction

Passivo: Clicca qui per vedere un esempio di coinvolgimento passivo

The Rapid E-Learning Blog - example of acitve learning interaction

Attivo: Clicca per vedere un esempio di coinvolgimento attivo

Il coinvolgimento passivo ci da’ accesso alle informazioni

Leggiamo libri, giornali. Guardiamo la TV. Anche questi sono strumenti di apprendimento. Passivo, ma apprendimento. Passivo non significa inefficace. E non significa per forza un “power point con degli elenchi puntati”. Come nell’esempio successivo.

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Clicca per vedere un esempio di contenuto passivo coinvolgente

Il coinvolgimento attivo ci aiuta a prendere decisioni

I corsi con coinvolgimento attivo sono basati sulle decisioni: si danno delle informazioni agli utenti, che devono prendere decisioni. Di solito la navigazione è “non lineare” ma non sempre.

The Rapid E-Learning Blog - ergnomics elearning course example using active learner interaction

Clicca per vedere la demo di un corso con “coinvolgimento attivo”

Anche il coinvolgimento passivo può essere utilie

Il coinvolgimento passivo serve a far girare le informazioni. E’ efficace quando le informazioni sono puntuali e rilevanti, come ad esempio una ricerca di informazioni sul web. In questo senso, un corso e-learning “passivo” è come cercare su Google: qualcosa di disponibile quando ne abbiamo bisogno.

In sostanza, torniamo sempre allo stesso punto ==> prima di creare un corso, pensiamo bene all’obiettivo didattico, a cosa devono imparare le persone! Garantisco che non è facile, quasi sempre i clienti, ad esempio, partono subito pensando che si tratti di trasferire e condividere informazioni, anche quando quello che si aspettano è – anche solo parzialmente – un comportamento magari relazionale.

Il sospetto è che l’e-learning che viene normalmente pensato sia riflesso esatto di quello che si fa anche in aula: trasferire informazioni. Ma qui si aprirebbe un altro capitolo…