Uno degli aspetti più critici nella gestione dei progetti elearning è sicuramente dato dalla qualità della partecipazione degli utenti. Quali sono gli “ingredienti” che ci assicureranno la loro collaborazione, quali le “leve motivazionali” che desteranno il loro interesse e garantiranno all’azienda il risultato atteso dal progetto formativo o di knowledge management?Nei contesti elearning aziendali ci si confronta prevalentemente con situazioni di obbligo formativo, cioè situazioni in cui gli utenti “devono” seguire i corsi online da un controllo diretto dell’azienda: i corsi sono obbligatori per legge, o perchè si tratta di aggiornamenti su software o procedure di lavoro interne. La motivazione personale degli utenti non è molto importante: il corso va fatto e basta.
Fino a qui il gioco sembrerebbe relativamente facile, si tratta di organizzare bene i corsi, con soluzioni didattiche efficaci e validi strumenti di valutazione.
Ma c’è sempre un momento in cui bisogna fare un passo in più, e diventa importante una partecipazione più attiva dei discenti coinvolti: succede quando si esce da meccanismi di formazione puramente trasmissiva e si cerca di utilizzare gli strumenti e i metodi dell’elearning per valorizzare e far emergere conoscenze e competenze sommerse, al fine di migliorare attivamente i processi.
Quali strumenti, quali metodologie, quali soluzioni abbiamo per indurre, sfruttare, amplificare la motivazione degli utenti?
Generalmente in psicologia si distinguono due tipi di motivazioni:
- “Estrinseche“: sono fattori esterni quali incentivi di carriera o economici, premi e riconoscimenti, o anche il semplice “ordine” di seguire un percorso formativo. Gli incentivi che fanno leva su queste motivazioni sono generalmente “PUSH“, cioè basati su un’azione diretta ed esplicita del management che spinge per forzare in qualche modo la partecipazione.
- “Intrinseche“: l’interesse dell’utente, la sua soddisfazione personale, eccetera. In questo senso la motivazione è qualcosa che attiene e attinge spesso alle sfere più intime della natura umana e a meccanismi dell’inconscio e della relazione. Nell’interessantissimo ebook “Motivational Design” ad esempio gli autori concentrandosi su un’ottica “social” individuano 4 tipi di motivazioni relazionali: competizione, eccellenza, curiosità, appartenenza. Gli incentivi che fanno leva su queste motivazioni hanno logiche “PULL“, e puntano a innescare una reazione spontanea degli individui.
Le nostre “leve”, cioè gli incentivi e i meccanismi che innescheremo per massimizzare la qualità e quantità della partecipazione dei nostri discenti dovranno giocare con i valori e gli elementi disponibili in azienda per creare il miglior equilibrio push/pull ai fini dell’obiettivo del corso. Molto spesso la chiave sta nel trovare il giusto equilibrio o la giusta magia tra le due tipologie. E’ importante capire l’ambiente in cui si svolge il progetto per individuare le leve migliori, che non saranno necessariamente le stesse in aziende diverse, o addirittura su corsi diversi nella stessa azienda.
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