Ho ricevuto una mail da una sconosciuta che sembrava fatta apposta per un post…
Tolgo i riferimenti personali e rendo anonimo il tutto, ma uso la mail che ci siamo scambiati per mettere in scena un’intervista impossibile a elearnit: l’occasione era troppo ghiotta!
Ciao Massimiliano,
sto facendo un’analisi di fattibilità in merito all’applicazione dell’e-learning in un contesto aziendale e magari puoi aiutarmi nel fornire risposte concrete.
Domanda: Cosa risponderesti a chi ti dovesse chiedere quali sono i Pro e Contro di una formazione d’aula e della formazione blended?
Risposta: In breve, secondo me la formazione blended è un “potenziatore” della fomazione in aula. in pratica, consente di gestire molto meglio il follow up. Su questo tema, puoi guardare questo post che ho scritto di recente su Origyne. http://www.origyne.it/2008/02/21/la-formazione-mista-aulae-learning/. La formazione solo in aula ha il pregio che se è fatta bene è coinvolgente (ma se fatta male è comunque noiosa e percepita da molti come perdita di tempo) e il difetto che non incide direttamente sui comportamenti da modificare: il giorno dopo il corso, se non è accompagnata da un follow up di qualche tipo, ognuno ritorna a fare come aveva fatto fino al giorno prima. Se l’obiettivo è far apprendere e addirittura generare cambiamento di comportamenti, distinguerei quindi tra formazione fatta bene e fatta male, più che aula e elearning;
D. Gli utenti, in questo caso dipendenti di un’azienda, non potrebbero affrontare il momento di formazione come un momento di “svago” rispetto al loro lavoro, senza portare quindi all’azienda il risultato sperato?
R. Volendo c’è anche chi dice che al giorno d’oggi solo le esperienze coinvolgenti e divertenti sono quelle che fanno imparare davvero. chiaro che dipende dall’argomento: se devo imparare a memoria una procedura o come riparare una macchina è bene che io sia concentrato (il che non implica che mi debba annoiare). Però la questione chiave è nell’ultimo pezzo della tua domanda: qual è il risultato sperato? qui ci vorrebbero più dettagli;
D. Su questo genere di formazione è stato scritto molto, ma secondo te, in breve, quali sono le condizioni di successo?
R. Commitment da parte dell’azienda e delle persone: è un cambiamento prima di tutto culturale. la tecnologia ormai è consolidata e non richiede grandi investimenti (a volte anche nessuno) ma è sempre una questione di persone. Se il management ci crede e “spinge” su questa metodologia e riesce a “venderla” internamente (ogni cambiamento porta resistenze) il successo (bisogna poi mettersi d’accordo su come misurarlo: tasso di completamento dei corsi? punteggi nelle esercitazioni? apprendimento realmente ottenuto? migliori performance da parte dei dipendenti?… dipende da molte cose) è molto probabile.
(…. non finisce qui….)
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