Dunque, la nostra piattaforma ci segnala che alcuni utenti non hanno ancora utilizzato o completato il nostro corso, e il grande capo ci chiede come procede il progetto. Ovviamente non vogliamo far brutta figura con il capo… ok, è il momento di dare una scrollata ai nostri corsisti: cosa facciamo? Come è meglio gestire i richiami e i solleciti?
Diciamo pure che se in progettazione si pone sufficiente cura alle leve motivazionali per la frequenza del corso, se i contenuti sono buoni e se la fruizione è abbastanza interessante e coinvolgente, in teoria di richiami e solleciti non dovrebbe esercene bisogno. Ma diciamo anche che nella realtà non è quasi mai così: un certo tasso di “mortalità” e di disaffezione è organico a qualunque corso di formazione, anche tradizionale. Allora, visto che non ci basta semplicemente erogare il corso ma ci aspettiamo anche un certo ritorno sul nostro investimento, vogliamo spronare i ritardatari a completare il loro percorso formativo.
Siamo in una fase molto importante e delicata nella gestione di qualunque progetto di formazione in e-learning: un richiamo troppo blando potrebbe essere inefficace, e avere ricadute negative anche sui progetti successivi, rischiando di passare il messaggio implicito che l’azienda non presta molta attenzione a questo tipo di attività, e quindi non è importante. “Se anche non faccio il corso non succede niente, e allora chi me lo fa fare?”. (Ragazzi, ricodiamoci sempre che siamo in Italia 😉 )
D’altra parte, anche un intervento di richiamo troppo brusco, per quanto probabilmente efficace, potrebbe avere riflessi negativi sul clima intorno al progetto, sul gradimento e quindi sulla qualità della partecipazione futura ai corsi online. E’ sicuramente fondamentale che l’azienda o l’ente trovino il modo di far percepire la propria attenzione costante al progetto, senza però creare un clima di eccessivo “terrore”: l’interesse dev’essere mostrato sulla partecipazione e sui risultati, non sui semplici numeri.
Prima di continuare con alcune altre riflessioni però mi piacerebbe avere qualche feedback: voi quale strategie adottate?
25 febbraio, 2009 at 9:54 am
Ciao Alberto,
interessante questo tema e molto concreto. Penso che dipenda molto dal rapporto tra chi ha organizzato il corso e i dipendenti dell’azienda. In ogni caso, probabilmente la gestione corretta prevede un misto tra telefonate, brevi chiacchierate e mail.
E’ anche interessante capire se è giusto avere atteggiamenti diversi in caso di basso tasso di redemption (sotto al 50%, allora magari occorre interrogarsi sul corso in sè) e in caso di alto tasso (sopra all’80-90%, allora chi è in ritardo o sono i meno motivati o chi davvero ha avuto problemi).
Però credo davvero che il nocciolo principale sia la motivazione delle persone: al di là di come si gestiscono i solleciti, è fondamentale riuscire a “vendere” internamente il corso nel modo giusto per far sì che i dipendenti siano il più motivati possibile… poi bisogna che il corso sia all’altezza!