Non sono molto appassionato di mondi virtuali nell’e-learning. Quando uno ha visto i corsi “coinvolgenti” di DMS (i simulatori e altre tipologie) è difficile tornare indietro, almeno per quanto riguarda la simulazione. Fumetti, scene, testi e immagini, scenari, contenuti cliccabili… finché si resta nell’e-learning tradizionale queste sono le tecniche su cui punterei.
Ma se si vuole passare alla simulazione di realtà, il 3D perde alla grande (senza nulla togliere ai buoni prodotti di Docebo Labs o Simulware, ad esempio) rispetto al “cinema” Dms-Style. Almeno finché non ci si metterà anche la Pixar. Tuttavia, per gli appassionati del genere, segnalo questa soluzione di Caspian Learning, di cui vengo a conoscenza via Kineo News. Kineo ha infatti pubblicato, nella sua rubrica di recensioni dei software di authoring, la recensione di Thinking Worlds.
Con £ 1.000 (sterline, non lire) all’anno si ottiene – a quanto pare – un ottimo authorware in grado di consentire molto facilmente la creazione di animazioni 3D, senza dover impazzire con Second Life. Ovvio, non si possono “creare” degli oggetti ma ci sono già dei set piuttosto completi di personaggi, oggetti, ambienti e interazioni. Assieme a una serie di regole che impediscono ad esempio alle persone di attraversare i muri o agli oggetti di fluttuare a mezz’aria. E assieme a una intuitiva funzione (stile mappe mentali) che consente di legare assieme le scene, gli oggetti e le interazioni.
Con questo strumento, un “instructional designer” o in ogni caso un esperto di didattica in e-learning può senz’altro sbizzarrirsi a creare i suoi mondi e ciò che vi accade. Come sempre, la cosa più importante è infatti una corretta progettazione.
Per una demo, si veda http://www.caspianlearning.co.uk/SSMovieGDVersion-1.wmv
6 aprile, 2009 at 3:15 PM
Grazie della citazione e dei complimenti. La mia opionione (ma detta da me suona pubblicitaria…) è che le simulazioni in stile cinema interattivo sono davvero le più realistiche e coinvolgenti. E lo dico vedendo le reazioni delle persone a cui ogni giorno mostro i risultati del nostro lavoro. Abbiamo fatto ancora di più con la recente release di Lifelike 2.0, applicato al mondo dei casi clinici interattivi. Qui oltre ad aumentare considerevolmente il numero di situazioni possibili (si passa da 12 a 16 milioni di storie) ci sono significativi passi avanti anche in termini di esperienza pratica dell’utente: innanzitutto il simulatore impara in tempo reale. Ovvero: il motore analizza in real-time il comportamento di chi gioca, lo profila e si comporta di conseguenza, con un tale dettaglio e precisione che davvero sembra di avere di fronte una persona in carne ed ossa. E a questo abbiamo aggiunto anche la simulazione operativa: nei casi clinici Lifelike 2.0 chi gioca (il medico) ha la possibilità di prescrivere esami, analizzare gli esiti, scrivere terapie ed avere il feedback in diretta dello stato di salute (fisico e mentale) dell’utente. A breve pubblicheremo qualcosa in merito sul nostro blog (www.dmsblog.com). Ciao e grazie dello spazio. Andrea Laus
6 aprile, 2009 at 5:22 PM
Hi, thanks for the interest in Thinking Worlds – you can see some tutorials on how to use it here http://www.thinkingworlds.com/index.php?option=com_content&view=article&id=77&Itemid=89
We are trying to make it easy to use for designers, but powerful in functionality. If you have any feedback or ideas for improvement then please get in touch.
Chris
7 aprile, 2009 at 9:41 am
@ Andrea: beh, quello che ho scritto è quello che penso. Grazie a te dell’attenzione.
@Chris: Thanks for your comment, Chris. I regularly follow Kineo’s reviews and the one concerning TW was particularly deep and interesting. Yes, I think TW IS a good solution for those interested in developing 3D animations and its positioning of pricing, ease of use and functionality makes it a good product.
15 aprile, 2009 at 10:46 am
Se posso dire anch’io la mia, aggiungerei che il cinema interattivo, per il livello di realismo raggiunto, abbatte due ostacoli non da poco che normalmente sbarrano invece la strada alla formazione fatta di animazioni 3D e serious games.
Il primo ostacolo è rappresentato dal termine GAME, gioco, che molto spesso non piace ai manager che devono decidere quali strumenti utilizzare per la formazione. L’obiezione tipica è “non siamo mica qui a giocare!”.
Il secondo è rappresentato da tutte quelle risorse più senior, che non hanno dimistichezza con i giochi interattivi (né l’entusiasmo dei più giovani che sono cresciuti a pane e PlayStation) e che pensano di non aver niente da imparare, dopo anni d’esperienza sul campo, da un avatar in 3D.
Il realismo che proponiamo con i Simulatori di Realtà DMS supera queste resistenze, perché si coglie immediatamente l’impatto emotivo, il coinvolgimento creato nell’utente e quindi l’efficacia in termini di apprendimento che strumenti di questo tipo innescano, oltretutto in un campo così difficile come quello della formazione comportamentale.
Grazie e alla prossima!
Amanda
15 aprile, 2009 at 10:56 am
Ciao Amanda,
grazie per il contributo.
Credo che le animazioni in 3D e i games abbiano comunque un loro posto nella galassia dell’e-learning, anche se sono d’accordo sul fatto che nell’ambito della formazione comportamentale l’approccio “cinema interattivo” sia più efficace (e lo sia in generale).