universitaNelle realtà aziendali l’elearning ricopre sempre più un ruolo fondamentale come metodologia indicata per la formazione dei dipendenti e dei clienti. Ma nonostante la nostra predilizione per l’ambito aziendale, siamo soliti prestare attenzione anche a tutto quel che accade nel mondo dell’elearning in generale, in particolar modo in ambito universitario. A tal proposito, riportiamo gli esiti di una ricerca ministeriale sulle università online condotta dall’Agenzia Nazionale per la Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (Anvur)

Tra tutte le  univesità online presenti sul territorio, L’Anvur ha analizzato quelle che hanno già compiuto il quinto anno di età. Dalla ricerca sono emerse una serie di irregolarità che interessano gran parte delle università online italiane e che potrebbero portare al ritiro dell’accredito ministeriale per alcune di queste.

Quali sono queste irregolarità?

  • La prima verte intorno al reclutamento dei docenti che non sarebbe in linea con gli standard previsti e i loro compensi inadeguati. Inoltre, va evidenziata la mancanza di tutela del corpo docente che in molti casi non viene assunto in modo regolare e che è composto, principalmente, da professori a contratto e da ricercatori.
  • La formazione e la verifica dei percorsi formativi risulta inefficace;
  • Le strutture volte ad ospitare le sedi degli atenei e gli uffici destinati ai docenti non sono adeguate;
  • Fin troppo spesso non è presente un progetto didattico valido che possa essere a livello dei corrispettivi delle università tradizionali.
  • Infine, la poca serietà nell’attribuzione dei crediti formativi.

Di fronte a una ricerca dai risultati così deprimenti, c’era da attendersi una reazione pungente da parte dei rettori delle università interessate che respingono le accuse dell’Agenzia sostenendo che si tratta unicamente di  “disinformazione” dell’Agenzia e di dati, rispetto alle cifre degli iscritti, non del tutto rispondenti al vero, che necessitano di una lettura più approfondita e contestualizzata.

A prescindere dalla ricerca e dalle problematiche riscontrate, pensiamo che come l’elearning ha dato un valore aggiunto in ambito aziendale, allo stesso modo potrebbe valorizzare maggiormente la formazione universitaria soprattutto tenendo conto del calo degli iscritti sia negli atenti tradizionali che in quelli online.
Ovviamente, dovrebbero esserci più investimenti, più risorse finanziarie direttamente gestite e vagliate dal MIUR e maggiore severità nei controlli. Un’iniziativa pubblica più incisiva, regole più stringenti e un controllo capillare, al fine di garantire lo stesso livello qualitativo che offrono le università tradizionali.