Oggi ospitiamo un articolo del nostro nuovo acquisto Training Jolly, che si occupa per noi di produzione di corsi elearning. Il tema dell’articolo è l’inserimento di una nuova risorsa in produzione, in particolare quando l’inserimento coincide fin da subito con pressanti esigenze produttive 🙂 Questo è il punto di vista di Francesca su come sono andate le cose (parliamo di giugno-dicembre 2015).

La maestra delle elementari un giorno ci insegnò che tutte le grandi scoperte sono state fatte per caso o per necessità.

La mia collaborazione con Elearnit, che è una vera e propria scoperta, è nata dalla combinazione delle due variabili: loro avevano bisogno di qualcuno che li aiutasse a produrre i corsi, il caso ha voluto che le nostre strade si tornassero a incrociare nel preciso istante in cui io avrei potuto finalmente offrire piena disponibilità e dedizione.
Giusto quelle, però, perché si dà – di nuovo – il caso che io sia una principiante assoluta del mestiere.


Lectio magistralis n. 1: JUST DO IT!
La timidezza e l’ansia da prestazione iniziali sono state curate con la terapia d’urto: grazie al volume abnorme del primo esperimento (in termini di quantità e qualità del materiale da rielaborare), al peso specifico del committente VIP, alle scadenze frustranti, non c’è stato molto spazio per indugiare nello sconforto e, semplicemente, ho provato a fare quello che dovevo fare.
Il supporto tecnico e creativo di Elearnit è stato fondamentale e costante, ma ancor più fondamentale e costante è stata la piena fiducia che – mi vien da dire inspiegabilmente – da subito mi è stata accordata su tutta la linea produttiva.
Non so, sarà stata la necessità.
Io ci ho messo del mio, per carità: con tutta l’ostinazione di cui solo un Ariete può essere capace, e non essendo ancora in grado di governare a pieno il macro-processo, ce l’ho messa tutta per curare al meglio almeno i singoli dettagli, sfruttando ogni immancabile inghippo per non perdere l’occasione di imparare i trucchi del mestiere.
Ne è uscito un prodotto se non altro dignitoso.
Ha avuto successo col cliente, penso solo grazie al paziente lavoro di rifinitura e copiosa integrazione da parte di Elearnit.
Lo riguardo ora con l’indulgenza che si prova per un neonato che muove i primi passi nel mondo, e mi fa una certa tenerezza.

Ne sono orgogliosa non per come sia venuto, ma per il fatto stesso che sia venuto: senza di lui, non avrei imparato a stare in piedi.


Lectio magistralis n. 2: USE YOUR ILLUSION
Il secondo esperimento è arrivato così a ridosso del primo che non ho neanche avuto il tempo di capire come muovermi: di nuovo, mi sono solo messa all’opera.
Le caratteristiche erano simili: stesso volume del materiale, stesso peso del cliente VIP.
Ma l’aggiunta di una certa complessità (a livello del processo produttivo) ha reso il lavoro ben più stimolante, per quanto dannatamente impegnativo.
In particolare, i tempi comicamente ristretti e la richiesta di un maniacale rispetto di formalità tutt’altro che funzionali mi hanno di colpo catapultata sul gradino dell’autogestione: dopo una prima fase progettuale curata da Elearnit per darmi il via, l’intera produzione è passata su carta bianca nelle mie mani.
A un certo punto, il livello degli interventi correttivi si era spinto così nel dettaglio da obbligarmi a interagire direttamente col VIP, cosa che ha aiutato non poco il superamento della timidezza residua, a favore di una libertà decisionale che non avrei mai sospettato di saper gestire in maniera fruttuosa.
Ne è uscito un prodotto organico e coerente, inaspettatamente apprezzato dal cliente soprattutto per le soluzioni creative di cui ancora, ogni tanto, ridiamo.
Perché sì, ci si diverte anche!

Sono orgogliosa di come è venuto: senza di lui, non avrei imparato a camminare da sola.


Lectio magistralis n. 3: MAKING MOVIES
Il terzo esperimento è stata – a ben vedere – una prova di coraggio, e io l’ho colta al volo in una delle mie recenti mattinate anonime e noiose perché, cara Elearnit, non c’è niente che mi faccia sentire viva come il lancio di una sfida diretta in piena faccia.
Qua la difficoltà è stata dover ribaltare tutto quello che ho imparato finora per creare, con gli stessi identici strumenti, un prodotto minimale ma immediatamente riconoscibile e impattante, che nulla ha a che vedere con un corso di formazione, se non il fatto che ne parli.
A giudicare da come lo avete accolto, sembra che il risultato vi sia piaciuto 😉

Io ne sono piuttosto orgogliosa: senza di lui, non avrei imparato a saltare.
Ma ho anch’io una sfida per voi: la prossima volta, voglio imparare a volare!

I’m an absolute beginner
With eyes completely open
But nervous all the same (David Bowie)