Ne abbiamo parlato tanto in passato ( Quanto costa un corso su misura? o Creare un corso e misurarne la durata e anche  Quanto costa un corso elearning? ) e continuiamo a farlo nel presente (Quanto incide il parametro della durata quando si crea un corso on-line o Sai davvero progettare contenuti e-learning?): determinare il costo di produzione di un corso e-learning è ovviamente decisivo, sia per il potenziale cliente, sia per il potenziale fornitore. Tuttavia, è un’operazione molto meno immediata di quanto possa sembrare. Sicuramente all’uno, e qualche volta anche all’altro.

In questo articolo vorremmo rifare un po’ il punto su questo tema, innanzitutto partendo dalle tendenze tecniche e di stile, per poi accennare qualcosa sui prezzi.

Spesso e volentieri, il potenziale cliente fatica a condividere contenuti e materiali in suo possesso al potenziale fornitore in fase preventiva, per consentirgli di farsi un’idea del lavoro necessario e, di conseguenza, proporre un’offerta. Vuoi per la riservatezza di certi argomenti o procedure interne, vuoi per una normale diffidenza iniziale, solitamente preferirebbe ragionare su un preventivo già pronto, magari elaborato secondo uno standard già dato.
È comprensibile.
Spesso il cliente si immagina un processo “meccanico” o “industriale”: ti do questi contenuti (300 pagine di manuale, 10 filmati, 5 Power Point…), tu dimmi quanto mi costa elaborarli.

Purtroppo però – o per fortuna – l’apprendimento degli adulti non funziona esattamente così. Neanche in aula, a onor del vero.
Non crediamo che sia sufficiente “sparare” a 100 utenti una presentazione di 300 pagine (trasformate o meno in oggetti Scorm) per essere sicuri che questi imparino realmente quei contenuti.

Proviamo a rovesciare la prospettiva:

  • cosa devono imparare? Una normativa, come si monta un macchinario, una procedura amministrativa, come si usa un software….
  • quali competenze coinvolge il corso? Tecniche, normative, di comportamento, relazionali, manageriali?

Stabilito questo, e visti magari i contenuti riservatissimi, possiamo iniziare a ragionare sul tipo di corso, il tipo di interazioni di verifica e il contesto in cui erogarlo.

  • Solo testo?
  • Animazioni con audio e filmati “esplicativi”?
  • Che tipo di interazioni di verifica?
    • A domanda chiusa – e ci sono almeno una decina di modi di fare i test chiusi – ?
    • In situazione, tipo risolvere un caso di studio?
    • Una simulazione di uso di un software?
    • Una simulazione comportamentale?

Aggiungiamo qualche altro spunto:

  • se servono delle riprese video, decidere chi fa le riprese, come e dove
  • discutere con il cliente un indice dettagliato dei contenuti del corso
  • definire in quali e quante lingue fare il corso
  • definire eventuali add-on relativi a particolare interattività o funzionalità richieste (versioni off-line con tracciamento in differita, streaming video…)

Dimensionare

In sintesi, prima di tutto occorre darsi un’unità di misura della durata (40-45 slide = 1 ora di runtime) e definire il livello di complessità/interattività, che potremmo ripartire in standard/intermedia/avanzata.

La complessità degli interventi di rielaborazione grafica e testuale dei contenuti, la realizzazione di animazioni e interazioni, e il livello di multimedialità incidono naturalmente sui tempi (quindi sui costi ) di realizzazione.

Per quanto riguarda questi temi, non c’è molto da aggiungere rispetto agli articoli sopra linkati.

Rispetto a qualche anno fa, la “moda” per il look & feel dei corsi si è molto evoluta:

  • i corsi “tradizionali” (con indice a lato, bottoni di navigazione standard, testo e immagini…) vengono percepiti come “vecchi” e antiquati
  • si va sempre di più verso un design flat
  • si cerca di inserire sempre di più i video, più che altro per favorire la fruizione da dispositivi mobili.

Il tema veramente rilevante degli ultimi anni è infatti quello della compatibilità con dispositivi mobili (iOS o Android).

Gli strumenti di authoring, anche quelli di rapid elearning, ormai consentono a chiunque di pubblicare contenuti html5.

Ma pubblicare è una cosa, che poi tutte le animazioni e interazioni funzionino correttamente sui dispositivi mobili è un’altra (e questo dipende in larga parte dalla qualità dello strumento che si utilizza in fase di produzione). Naturalmente, tutti gli strumenti di produzione contemporanei pubblicano nativamente per html5 e per i dispositivi mobili. Quindi perlomeno a livello tecnico, i corsi prodotti oggi sono già ottimizzati per il mobile.

Creare contenuti adatti a essere fruiti (curando gli spazi, i pulsanti, la navigazione…), è un’altra cosa ancora. Occorre dunque sempre di più produrre contenuti già pensati e progettati in partenza per i tablet.

Prezzi

Come si è visto, le variabili sono moltissime.

Un’ora di fruizione runtime può andare da poche migliaia di euro a diverse migliaia.

Chiaro, si può fare molto anche con un basso budget, specie se le esigenze sono modeste e le idee molto chiare.

Notiamo – ad esempio – una decisa tendenza al ribasso per i corsi più semplici e meno interattivi, che di frequente possono costare meno: la pressione competitiva è data sia dall’aumento della concorrenza sia dalla sempre maggiore diffusione degli strumenti produttivi anche presso le aziende stesse.

Come al solito, dipende sempre non solo dal budget che si ha a disposizione, ma anche da quello che si vuole ottenere.