Sempre più aziende, soprattutto le multinazionali o le aziende con personale multilingue, hanno la necessità di tradurre i propri corsi. Traduzione e localizzazione sono, dunque, due temi caldi nell’ambito dell’elearning. Ma quali caratteristiche deve avere il traduttore a cui affidiamo il nostro corso elearning? È sufficiente che abbia padronanza della lingua di destinazione e che sia veloce?

Sono sempre più numerose le aziende che rendono disponibile la propria formazione in lingue diverse da quella di origine. Per alcune si tratta di formare personale impiegato nelle sedi estere dislocate per il mondo, per altre di rendere disponibili training e istruzioni per il personale straniero (spesso a livelli di dirigenza) presente nelle sedi italiane. La scelta della lingua in cui tradurre il corso dipende, ovviamente, dalle caratteristiche del pubblico di destinazione. Se l’inglese ha valenza più universale nel rendere accessibile il materiale tradotto e può essere utilizzato in più paesi, la scelta può ricadere su altre lingue quando gli utenti non hanno una sufficiente conoscenza della lingua inglese o quando è necessario veicolare istruzioni dettagliate e tecniche. Qualunque lingua si scelga, ci si trova di fronte a una scelta importante, quella del traduttore.

Risorse interne o esterne? Madrelingua o no?

Nel commissionare un corso elearning per il proprio personale, molte aziende decidono di risparmiare affidando la traduzione a una risorsa interna. Spesso si tratta di persone che conoscono bene la lingua di destinazione e che hanno già tradotto altro materiale aziendale. È, quindi, personale che conosce bene la terminologia propria dell’azienda, cosa che può essere indubbiamente un vantaggio. D’altra parte, accade molto spesso che le risorse interne a cui viene affidata la traduzione facciano anche molto altro e non possano dedicarsi pienamente a questa attività. Non essendo traduttori professionisti, inoltre, non sono sempre pienamente consapevoli delle fasi del processo di traduzione e, soprattutto, delle caratteristiche che richiede una traduzione per l’elearning.

Nel scegliere una risorsa esterna, d’altra parte, molti pensano che sia una buona soluzione affidarsi a traduttori madrelingua. Se questa può essere un’ottima scelta dal punto di vista della correttezza linguistica e della localizzazione, tuttavia non garantisce in sé un buon risultato; non è detto, infatti, che il traduttore madrelingua sia esperto dell’argomento specifico del corso, di formazione aziendale o anche solo di traduzione professionale.

Quali caratteristiche ha un buon traduttore per l’elearning?

Come già si sarà capito, tradurre per l’elearning è impresa tutt’altro che facile. Ecco 3 qualità che bisognerebbe ricercare nel traduttore a cui si decide di affidare il proprio corso:

1) Esperienza nella traduzione per l’elearning

Spesso anche le grandi aziende preferiscono affidarsi a chi non ha molta esperienza ma offre servizi a prezzi stracciati. Ciò è tanto più vero al giorno d’oggi, in cui diverse piattaforme di freelancer offrono servizi di traduzione a prezzi competitivi. Quando parliamo di esperienza, non ci riferiamo soltanto alle competenze linguistiche o all’esperienza nel mondo della traduzione in generale, quanto piuttosto alla familiarità col processo di traduzione nell’elearning. Ciò comprende la conoscenza della terminologia ma anche delle tipologie di file, dei programmi e degli applicativi web utilizzati per creare i corsi. La mancanza di tale consapevolezza può incidere notevolmente sulla qualità del lavoro e, soprattutto, sui tempi di consegna. Un problema che a occhio non esperto può apparire insignificante è, ad esempio, la lunghezza del testo. Come sappiamo, lo stesso concetto, espresso in un’altra lingua, può richiedere anche la metà o il doppio delle parole rispetto all’originale, cosa che può sconvolgere completamente la formattazione di un corso.

Importantissimo, sempre relativamente alla formattazione e ai tempi di consegna, è utilizzare le giuste estensioni di file per esportare e importare la traduzione. Qualche tempo fa, ad esempio, un esperto di contenuti, nostro cliente, ci ha chiesto di creare un corso per una grande azienda. Il corso doveva essere sia in italiano che in inglese. Fin dall’inizio l’esperto in questione ci ha assicurato di avere la propria traduttrice madrelingua. Qualche giorno prima di creare la versione definitiva in inglese, tuttavia, è sorto un problema: la traduttrice poteva fornire la traduzione solo su file word e non su file con estensione .xiliff (molto comune nel mondo della traduzione), strada che avrebbe permesso di importare la versione inglese nel programma dedicato con un solo click, senza che questo avesse ripercussioni significative sulla formattazione originale del corso. Invano abbiamo cercato di far capire al nostro esperto di contenuti che l’inserimento manuale della traduzione da word avrebbe richiesto molto tempo e ritardato significativamente i tempi di consegna.

2) Accesso a strumenti specifici per la traduzione (o CAT Tools)

L’accesso a strumenti di traduzione è senza dubbio un punto di forza in un traduttore. Questi tool permettono, infatti, al traduttore di segmentare il testo e di salvare i segmenti tradotti in un database, noto come memoria di traduzione. Questi segmenti possono poi essere riutilizzati in qualsiasi momento all’interno di un corso di elearning o anche in un nuovo corso da tradurre per la stessa azienda o per aziende simili. I CAT tool permettono anche la creazione di glossari dedicati che possono essere utilizzati secondo necessità.

Gli strumenti di traduzione contribuiscono ad accelerare il processo di traduzione e garantiscono anche la qualità della traduzione. La memoria di traduzione, infatti, riduce errori e refusi, e garantisce l’uniformità del testo perché trattiene le parti ricorrenti che devono rimanere uguali a se stesse (tra queste, ad esempio, indicazioni e comandi).

3) Consapevolezza della differenza tra traduzione e localizzazione

Un traduttore esperto, soprattutto nell’ambito dell’elearning, ha ben presente la differenza tra traduzione, che è la conversione di un testo da una lingua a un’altra, e localizzazione, che va oltre la traduzione per offire un adattamento specifico alle sfumature culturali specifiche del paese o regione in cui verrà seguito un corso. Questa differenza, ad esempio, è visibile nei modi di dire, nei proverbi o nelle forme idiomatiche, che possono variare notevolmente e non essere riconoscibili in luoghi diversi da quelli in cui sono nati. Anche traducendo nella stessa lingua un corso destinato, però, a più paesi, possono esserci differenze. Nel caso di un corso in inglese, ad esempio, la localizzazione dovrebbe essere diversa a seconda che la formazione avvenga nel Regno Unito o in India.

Come valutare esperienza e perizia di un traduttore

Potremmo elencare altre qualità ma queste sono senza dubbio le caratteristiche guida secondo cui orientarci nel complesso mondo della traduzione. Nel momento in cui scegliamo un’agenzia o un traduttore, anche freelancer su una piattaforma online, ci sono diversi modi per valutarne le referenze. Molti hanno siti internet o profili LinkedIn dedicati che contengono riferimenti ai campi di esperienza e anche esempi del lavoro svolto in precedenza. Nel caso di un traduttore scelto su una piattaforma di servizi offerti da freelancer, è buona abitudine non solo cercare nella categoria specifica di traduttori per l’elearning, ma anche controllare sia i campioni di lavoro caricati dal professionista, sia le recensioni degli altri clienti.

Scegliere bene vuol dire risparmiare

Soprattutto, ricordiamo che quasi mai scegliere un traduttore poco esperto a prezzi stracciati corrisponde a un vero vantaggio economico. Come abbiamo visto, l’inesperienza di un traduttore nel campo della formazione online può complicare il lavoro e allungare i tempi di consegna, contrattempi che non sono certo gratuiti per chi commissiona il corso. Nel caso del nostro cliente citato prima, ad esempio, per evitare che i tempi di consegna finali si allungassero troppo, abbiamo dovuto affidare tutto al nostro traduttore interno, che ha lavorato alla traduzione direttamente sull’applicativo. I costi complessivi per il nostro cliente, però, si sono alzati, visto che ha dovuto pagare anche parte del lavoro svolto dal primo traduttore. Alla lunga, dunque, si risparmia di più scegliendo un traduttore esperto con tariffe adeguate alla sua expertise.

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