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Corso Live iSpring Suite Essentials: ultimi giorni per iscriverti!

Il corso live “iSpring Suite Essentials” ha l’obiettivo di fornire una panoramica sulle funzioni principali di iSpring Suite, il componente aggiuntivo di Microsoft PowerPoint che può essere utilizzato per creare semplici ma efficaci corsi e-learning.

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E-learning e test di valutazione: scorm o piattaforma?

Dell’importanza dei test di verifica dell’apprendimento, anche e soprattutto in e-learning, abbiamo parlato tante volte. Ma è meglio metterli in piattaforma o dentro agli scorm? Continua a leggere “E-learning e test di valutazione: scorm o piattaforma?”

Vuoi caricare i tuoi file scorm via FTP? Leggi come si fa!

Questo articolo è una guida pratica sul caricamento dei file scorm utilizzando anche un client FTP. Parleremo sia del primo caricamento che di un’eventuale sostituzione. Continua a leggere “Vuoi caricare i tuoi file scorm via FTP? Leggi come si fa!”

Articulate Presenter: modificare il numero minimo di slides da completare

Se i moduli SCORM sono molto lunghi o hanno slides nascoste nell’indice può capitare che agli utenti ne sfugga qualcuna: per questo consigliamo sempre di non imporre l’obbligo di visualizzare “tutte” le slides ma di prevedere una “soglia di tolleranza” che consenta il completamento anche se all’utente è sfiggito un piccolo numero di slides. Il rischio, altrimenti, è quello di ritrovarsi sommersi di richieste di assistenza da parte di utenti che non riescono a completare il modulo.

Negli oggetti scorm pubblicati con Articulate Presenter è possibile impostare il numero di slides che deve essere visualizzato dagli utenti per completare il corso. Cosa fare se vi siete dimenticati di mantenere questa soglia o se volete modificarla dopo l’avvio del corso?

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Scorm Wars e Intelligence

La saga delle Scorm Wars continua: Amanda Ronzoni- sul Blog Dms – si inserisce nel dibattito sul tracciamento e sui vari tipi di informazioni che se ne possono ricavare. Qui l’articolo di Amanda.

Il ritorno delle Scorm Wars

scormwarsPiccola precisazione – e risposta che ho lasciato anche nel post di Gianni Marconato.

Scrive Gianni “Più specificamente sostenevo che la tracciatura resa possibile dallo scormizzare un LO non dava alcuna informazione utile a determinare se e cosa una persona avesse appreso. In quel post ho commentato anch’io sostenedo che la tracciatura ha lo stesso senso della “presenza” di uno studente in aula: il fatto che una persona sia presente in aula vuol dire solo che è lì dentro e non in altro luogo, che sta 5 ore seduto su una sedia e che, per ben che vada, “ascolta” chi sta parlando; spesso lo sta solo guardando con l’aria intontita. La presenza in aula non ci dice nulla di cosa la persona abbia imparato (andrebbe chiarito cosa significhi “imparare”).

Ne approfitto dunque per precisare anche su questo blog quello che realmente intendevo dire, a scanso di equivoci: anche secondo me la tracciatura dice poco, almeno a livello qualitativo . Dice che tizio ha fatto tutto il corso, che lo ha completato, che ha risposto a tutte le domande facendo il punteggio tale, che ci ha messo 4 ore, che ha fruito del corso in 12 sessioni diverse…eccetera. Cosa ci dice questo dell’apprendimento? Essendo dati quantitativi, ci dice poco. Si suppone però che – se il corso era fatto bene – qualcosa lo avrà imparato.
Questi aspetti, in un’azienda che deve monitorare magari migliaia di dipendenti, sono un valore. Forse meramente quantitativo, ma lo sono. Del resto, se quelle stesse persone facessero aula non sono mica sicuro che avremmo in mano un feedback molto più accurato….

Scorm Wars

logo_scormIntervengo in un dibattito sugli standard dell’e-learning, in particolare sullo standard Scorm.
In soldoni, lo Scorm è una serie di specifiche e di standard per riutilizzare, tracciare e catalogare gli oggetti didattici.  Sempre per semplificare, da quando è nato questo standard, i concetti di riutilizzo e catalogazione sono oggetto di forte dibattito: si discute cioè se si riesca mai a riutilizzare un oggetto (raramente, in effetti, a meno di corsi “standard”) e a catalogarlo (il problema è semantico: chi crea l’oggetto gli assegna delle parole chiave, ma non è detto che chi cerca dentro a un catalogo di – ad esempio – 1000 oggetti didattici usi le stesse parole chiave). Insomma, quello che funziona è il tracciamento.
Il dibattito cui mi riferisco è fatto da questo post di Gianni Marconato, da questa risposta di Anto’s Stuff (che paragona lo Scorm a una lattina, insomma a un utensile) e da altri interventi che troverete in questi due articoli. In particolare, il post di Anto mi pare che spieghi in modo molto chiaro.

Molto vere le cose che dicono e scrivono i colleghi. In effetti, si può tranquillamente prescindere da questo standard. Ma, c’è un ma:

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