“Beh, quando si producono contenuti per l’e-learning è obbligatorio avere un commento professionale. Se non uno speaker-attore, almeno un buon programma di sintesi vocale (text to speech, TTS)”.
Sicuri? Learning Visions, in questo interessante post, ci dice che forse non è così. Audio in eLearning: When Rough Around the Edges is Better. In pratica, gli utenti di un corso realizzato in due versioni (una con speaker professionisti e una con l’esperto di contenuti che ha registrato il suo commento) hanno gradito di più quella “artigianale” fatta dall’esperto.
Non so, francamente aggiungerei alcune precisazioni a questa riflessione:
- “fatto in casa” non deve e non può significare fatto male. Anche se usate l’audio di un non-attore, di un esperto, e anche se la qualità della registrazione non è perfetta (assenza di rumori di fondo, livelli ottimizzati ecc.) non significa che un lavoro fatto male sia più efficace. Anche se fatta in casa, la vostra registrazione è bene che sia almeno di buon livello
- l’utilizzo di un non-attore ha i suoi pregi e difetti: tra i pregi, come segnalato anche nell’articolo di Learning Visions, il fatto che gli utenti lo percepiscano come “uno di noi, uno normale, uno che sa di cosa sta parlando”. Tra i difetti, il fatto che non sempre il non-attore è in grado di avere un ritmo, un tono, un volume e in generale una voce gradevole e comprensibile a tutti.
- Il consiglio è di utilizzare l’esperto se il feeling che volete dare è quello di “un professionista che spiega come gestisce la tal cosa” e un attore o speaker se volete dare un feeling più professionale e se le informazioni fornite sono contenuti che devono essere presi così come sono, da non discutere.
- In realtà, però, non è necessario fare questa scelta: potete benissimo costruire scenari in cui la persona che parla è presentata come un esperto, ma poi far interpretare questa parte a un attore, suggerendogli di atteggiarsi a esperto. In questo modo, avrete il meglio di entrambi i metodi.
2 luglio, 2009 at 6:21 PM
Oppure l’esperto potrebbe atteggiarsi ad attore. . Ma questa opzione è meno probabile che l’altra proposta nel post.
Grazie
3 luglio, 2009 at 7:20 am
Certo, l’esperto potrebbe atteggiarsi ad attore – se ne è capace.
Grazie a te del tuo commento!
Massimiliano
3 luglio, 2009 at 7:22 am
Aggiungo un paio di link sempre sul tema della qualità audio nella registrazione di oggetti didattici:
1) http://www.articulate.com/rapid-elearning/13-more-tips-to-help-you-record-narration-like-the-pros/
2) http://www.articulate.com/rapid-elearning/4-simple-tips-for-recording-high-quality-audio/
Massimiliano
17 agosto, 2009 at 4:17 PM
In effetti non è semplice gestire una registrazione audio-video e all’inizio bisogna fare un po’ di pratica.
Nel mio blog (http://deghetto.wordpress.com) ho pubblicato finora 3 screencast per illustrare alcune tecniche di programmazione in Visual Basic e Visual Studio (http://deghetto.wordpress.com/?s=screencast).
Il primo video l’ho registrato ben 5 volte per riuscire ad ottenere un risultato almeno accettabile (poi eventualmente giudicherete voi!).
In ogni caso questi video sono molto utili, soprattutto quando si vogliono illustrare dei concetti in voce e in modo visuale (es. informatica o altri argomenti tecnici).
Con un po’ di esperienza è possibile creare dei video a livello professionale o semi-professionale, con una qualità più che accettabile.
5 settembre, 2009 at 4:02 PM
Ciao Mario, grazie del tuo commento e scusa per il ritardo nella risposta…ma ero al mare, mentre WordPress lavorava per me. Ho dato un’occhiata al tuo blog e ho visto che hai realizzato i tuoi screencast (che sto scaricando ora) con Camtasia, sicuramente un ottimo prodotto per realizzare questo tipo di cose. Altrettanto valido è senz’altro Adobe Captivate, anche se costa di più. Ho visto che i tuoi video sono pubblicati in .wmv scaricabile: senz’altro il wmv è un formato diffuso e visualizzabile con molti player, ma – per la nostra esperienza – suggerirei alcuni accorgimenti:
– pubblicare con un flash embeddato in una pagina html (lo stesso camtasia lo consente) per la fruizione diretta sul web
– spezzettare i contenuti in pillole molto brevi, in modo da facilitare il caricamento
– se, come scrivi tu stesso, non ti piace “parlare al computer” puoi valutare la soluzione del “text to speech”: ci sono alcuni sw open source abbastanza validi
Non conosco per nulla il visual basic, per cui guarderò con interesse – da profano – uno dei tuoi video e poi magari ti lascerò qualche altro commento
Un saluto,
Massimiliano