Open SourceAvvertenza: post lungo.
Prendo spunto da un post che ho letto su Learning Visions. Cammy Bean, pur americana,  lavora per Kineo (UK)*: insomma, lei parla del mercato americano e inglese. Un sistema LMS a basso costo, secondo la ricerca citata da Cammy, parte da 58.000 dollari.

58.000 sono un sacco di soldi! Ho visto anche altri LMS commerciali con politiche di prezzo diverse: ad esempio “tagli” di prezzo da 10, 15, 20.000 dollari a seconda delle caratteristiche più una fee per ogni utente (il che per molti nostri clienti porterebbe il prezzo alle stelle…). Insomma, mi paiono cifre fuori scala. Ho letto con attenzione il post, ho letto i commenti, sono intervenuto e ovviamente tutte le questioni sollevate (il fatto che gli LMS debbano interfacciarsi con i sistemi di gestione risorse umane, con SAP, con Oracle, con un sacco di cose; il fatto che si desiderino dei sistemi di single sign-on eccetera: tutte cose vere, ma anche tutte cose che si possono fare anche con applicativi Open Source) sono questioni importanti che meritano una riflessione.

Proviamo a cominciarla: Cammy Bean si chiede se non siamo arrivati a una svolta nell’adozione dell’open source da parte delle grandi aziende che cominciano a chiedersi quanto senso abbia pagare un sacco di soldi per funzionalità che si possono avere gratis; si dichiara una convertita recente e si stupisce di questa svolta, magari favorita dalla crisi, a causa delle tradizionali remore delle grandi aziende verso l’open source. I commenti (quasi tutti americani) sono in larga parte di scettici che mettono in evidenza i dubbi tipici (li vediamo tra un attimo). Questioni simili me le ha recentemente sollevate anche un mio contatto Linked In, che fa consulenza e-learning in Israele e lavora con imprese americane e inglesi: “davvero usate LMS open source per i vostri clienti? Non volete un sistema più affidabile”.

Io, e noi di Elearnit, rimaniamo basiti da questi commenti. Usiamo sistemi OS (open source) da 5 anni, conosciamo sempre più gente che li usa e ci fa business, abbiamo usato in passato LMS proprietari (che avevano molti difetti, ma a loro discolpa per ora diremo che era semplicemente troppo presto – era il 2002 – e sospendiamo il giudizio) e non riusciamo proprio a vedere il problema come…. un problema. Ma forse siamo troppo naïf. Per cui proviamo a sintetizzare il dibattito. Inizio con due punti “miei” e proseguo con quelli sollevati nel post di LearningVisions.

  1. I nostri clienti non ci hanno mai chiesto se il sistema proposto fosse open source, proprietario o cos’altro. Al massimo ci hanno chiesto che caratteristiche aveva, che requisiti e quali garanzie di stabilità o possibilità di gestire grandi numeri, quanto fosse flessibile o personalizzabile. E parliamo anche di aziende molto grandi, con ufficio ICT perfettamente in grado di capire di cosa si stesse parlando. Al massimo, le criticità possono essere nella scelta del server (ad esempio, un applicativo fantastico su un hosting da 10 euro non è proprio consigliabile). Dal nostro modesto osservatorio, quindi, se una svolta c’è stata è stato anni fa e non ce ne siamo nemmeno accorti, tanto è stata senza sconvolgimenti. Ci pare che le valutazioni vengano fatto più sul total cost of ownership che non sul tipo di licenza. Si da dunque per scontato che l’O.S. abbia comunque dei costi (installazione: qualcuno la deve fare; manutenzione: idem; update: pure; e così via..). CI pare dunque che le aziende scelgano le loro soluzioni in base ai vantaggi che ne ricavano e non (o non solo) in base al tipo di licenza.
  2. Insistiamo che gli LMS – in sè – sono e saranno sempre di più una commodity. Questo non vuol dire che non diano valore: ne danno un sacco. Ma è un valore sempre più standardizzato e ottenibile facilmente. Il maggior valore aggiunto è dato dalla possibilità di personalizzarli e dalla possibilità di integrarli con altri applicativi, sia di comunicazione (skype, aula virtuale….) che di Risorse Umane o di Gestione. Molti LMS proprietari hanno già sviluppato alcune di queste integrazioni, lo stesso hanno fatto molti LMS open, lo stesso facciamo noi sempre di più. Dunque, anche qui, dove sta la differenza se non nel fatto che queste integrazioni siano ben progettate e funzionino? E questo dipende più dalla qualità della progettazione che non dal tipo di licenza…
  • It’s free. E’ gratis, quindi non vale niente. Questo tipo di pregiudizio, citato da L. Visions, è un classico che mi pare piuttosto superato. Anche Google è gratis, anche un browser è gratis ma tutti gli applicativi web ne hanno bisogno per funzionare. Questo direi che ormai è un non-argomento.
  • Support. Chi fa l’assistenza? Se non funziona, devo telefonare a Moodle? Anche qui, questo argomento è francamente superato: ci sono molte società che si occupano esclusivamente di sviluppo di software open. Di solito, l’azienda si fa installare un applicativo – anche open – da queste società. E a queste richiede l’assistenza. Se l’azienda decide di fare da sola, di scaricarsi e installarsi da sola un applicativo open, mi pare scontata che anche per l’assistenza debba arrangiarsi. Ma può anche decidere di richiedere a terzi solo l’assistenza. E questo è un elemento di flessibilità che il sw commerciale non da’: se compro un software proprietario da Pinco, sviluppato da lui, difficilmente potrò chiedere assistenza a Pallino. Pallino probabilmente mi proporrà il suo sistema e avrò buttato via il mio investimento nell’applicativo di Pinco. Posso assicurare che i nostri clienti sanno benissimo a chi rivolgersi per l’assistenza… 🙂
  • It’s not for corporate use. Gli LMS nascono tipicamente in ambito universitario, e si portano dietro logiche di funzionamento e modelli di apprendimento fortemente connotati in senso accademico e a volte poco adatti alle imprese. Questo è vero. Ma non sempre! Docebo, ad esempio, non è così. Anche Moodle, tra l’altro, sta andando in una direzione più “aziendale”.
  • It looks so very bland (cioè appena installato l’applicativo è “brutto”, vuoto). Mah! Potrà essere vero, ma ovviamente tutto è così personalizzabile e modificabile – spesso in modo anche semplice – che anche questo mi pare un non problema.

A questo punto, sarei molto curioso di conoscere il vostro parere.  Qualcuno ha storie da condividere sul tema degli applicativi open nelle aziende? Storie a favore, storie contro, esperienze?

* Kineo lavora con una combinazione di Moodle e Articulate per la realizzazione di progetti e-learning. Sono un po’ simili a quello che facciamo noi di Elearnit, come tipo di approccio.