Fino a qualche anno fa, quando si parlava di elearning nelle aziende, si evidenziava l’importanza di affiancare la formazione in aula con la formazione online: un cocktail di metodologie formative che aumenta e assicura successi nel campo della formazione dei propri dipendenti. Il blended learning rappresentava pertanto la miglior chiave di riuscita per progetti formativi aziendali che coinvolgono dipendenti, volenterosi e non, di apprendere.

La situazione si è però evoluta!
Spesso, anche se non sempre, il cliente riconosce sin da subito l’importanza dell’adozione del blended learning: progettare piani formativi in aula con momenti di apprendimento on line risulta addirittura scontato.

Ai giorni nostri si sono fatti notevoli passi in avanti nella formazione in azienda, ci si trova infatti a focalizzare l’attenzione ed evidenziare nuovi aspetti come, ad esempio, l’importanza di creare nuove forme di social learning. Il modello di apprendimento tradizionale è diventato abbastanza obsoleto per molte persone, necessita pertanto di maggiore creatività e, soprattutto, di avvicinarsi maggiormente rispetto agli strumenti “social” utilizzati quotidianamente.

Jane Hart, fondatrice del Centre for Learning & Performance Technologies, descrive i 5 punti essenziali per pensare “social”:

  1. Think “learning spaces/places” not “training rooms”
  2. Think “social technologies” not “training/learning technologies”
  3. Think “activities” not “courses”
  4. Think “lite design” not “instructional design” – for organized activities
  5. Think “continuous flow of activities” not just “response to need”

Potete scoprire le specifiche di ciascun punto nell’articolo “Learning in the social Workplace”