fadecIn un precedente articolo del 2012 “ECM 2012 e FAD: novità dopo il forum di Cernobbio ” ci eravamo soffermati sull’importanza che la FAD stava guadagnando nel mondo dell’Educazione Continua in Medicina. Grazie al’analisi della Commissione nazionale Ecm sappiamo che in questi ultimi anni, la situazione è ulteriormente migliorata. Vediamo nel dettaglio i dati del cambiamento.

Nel 2013 si sono registrati 382 eventi FAD.
Nei primi 3 mesi del 2014 si è già toccata la soglia di 549 corsi, compresi quelli iniziati nel 2013 ma non ancora conclusi.
Il 35% di tutti gli eventi Ecm sono rivolti ai medici, il 14% agli infermieri  il 5% ai farmacisti.

L’e-learning sta quindi cambiando sempre più costanetemente l’aggiornamento professionale di medici, infermieri e farmacisti. I dati emersi dall’analisi della Commissione nazionale Ecm, in possesso dell’Adnkronos Salute, che ne ha diffuso alcuni dettagli, evidenziano che la formazione per i camici bianchi è sempre meno tradizionale (congressi, seminari, workshop, etc.) e sempre più tecnologica.

Inoltre, le tabelle della Commissione tracciano anche un quadro dettagliato degli eventi residenziali organizzati nel 2013 e nei primi tre mesi del 2014. I corsi di aggiornamento rivolti ai medici (25.355 in 15 mesi) rappresentano il 35% dell’offerta; quelli rivolti agli infermieri (7.874) il 14%. Poco più di 3.700 in 15 mesi sono stati invece i corsi tradizionali destinati ai farmacisti, circa il 5% del totale dell’offerta formativa. Stessa percentuale (5%) e numeri simili per i biologi: 3.352 eventi organizzati, e a loro rivolti, negli ultimi 15 mesi.

Come sottolineato da Achille Iachino, segretario della Commissione nazionale formazione continua, dai dati emerge anche come aumenti tra i medici italiani, la cultura dell’aggiornamento professionale. La percentuale dei medici che dal 2013 non ha ottenuto alcun credito rispetto ai 150 richiesti, è infatti pari a “circa il 15%”. In passato, relativamente ai medici che non si aggiornavano, sono state pubblicate percentuali più alte ma imprecise. Dati che non consideravano che molti camici bianchi, come ad esempio gli specializzandi, non sono tenuti a seguire i corsi”.