Il 2017 segna il via del nuovo triennio per l’accreditamento dei crediti ECM.
Nuove disposizioni caratterizzano gli anni che verranno relative soprattutto all’assegnazione dei crediti, la FAD sincrona e i controlli sull’identità dei professionisti.
In precedenti articoli abbiamo analizzato le varie novità ma oggi vogliamo concentrarci in particolar modo sui probabili sviluppi che interessano le verifiche dell’identità del professionista che fruisce del corso e svolge il test finale ECM e, di conseguenza, ottiene i crediti.
Tenendo conto delle recenti novità evidenziate nella delibera Criteri per l’assegnazione dei crediti alle attività ECM”, nell’ultimo periodo abbiamo dedicato ampio spazio a questo tema sia qui che qui ma oggi vogliamo guardare avanti e pensare ai prossimi sviluppi che riguardano la verifica dell’identificazione dell’utente.
Allo stato attuale, le piattaforme di elearning utilizzate per l’erogazione dei corsi ecm devono effettuare una serie di controlli sull’identità del professionista fruitore del corso. In Forma Lms, tali verifiche vengono effettuate durante la fase di registrazione con il controllo sul codice fiscale e la corrispondenza con i dati personali inseriti dall’utente (data e luogo di nascita, sesso etc).
Uno dei probabili sviluppi potrebbe consistere nell’utilizzo della biometria, la scienza che ha come oggetto di studio la misurazione delle variabili fisiologiche o comportamentali tipiche degli organismi attraverso metodologie matematiche e statistiche. L’obiettivo principale delle tecniche biometriche consiste nell’identificare un individuo sulla base delle sue peculiari caratteristiche fisiologiche o comportamentali, che sono estremamente difficili da alterare o simulare. Le variabili che vengono analizzate sono le impronte digitali, la fisionomia del volto, la conformazione della retina o dell’iride, il timbro e la tonalità di voce.
La procedura biometrica dovrebbe prevedere un primo riconoscimento durante la fase di registrazione (con ad esempio l’apposizione dell’impronta digitale su un apposito dispositivo) ed inoltre, durante la fruizione del corso il sistema dovrebbe richiedere casualmente dei riconoscimenti biometrici, che attendono un riscontro valido da parte del discente (se questi riconoscimenti non ottengono un risultato positivo, l’intera sessione risulterà non valida pertanto non verranno assegnati i crediti nel caso di superamento del test finale).
L’utilizzo della biometria richiederebbe però una maggiore attenzione alla privacy dell’utente. Pertanto, durante i riconoscimenti biometrici dell’utente, bisognerà garantire che l’immagine dell’impronta e qualsiasi altra verifica non venga in alcun modo “registrata” e “archiviata” in nessun database.
Grazie all’utilizzo della biometria nel mondo della formazione ECM, nessun professionista potrà fuire del corso al posto di un collega e, di conseguenza, si potrà cetificare con estrema accuratezza i crediti formativi obbligatori. Ovviamente il tema interessa tanto la formazione ECM quanto qualsiasi ambito della formazione obbligatoria per professionisti come per l’ordine degli architetti o per gli ingegneri o i corsi obbligatori per legge di cui da anni ci occupiamo (l’elenco dettagliato in questo articolo).
Ci teniamo a precisare che tali procedure non sono frutto della nostra immaginazione ma vengono attualmente utilizzate in contesti diversi dall’ECM. Ad oggi la biometria viene infatti già adottata per la formazione obbligatoria per l’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili.
Possibile che questa tecnica di riconoscimento venga utilizzata anche nella realtà dell’ECM? Non ci resta che stare a guardare l’evolversi della formazione ed esser pronti a fornire soluzioni innovative e la biometria potrebbe essere una di queste!
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