Oggi prendiamo spunto da una richiesta che ci è arrivata qualche tempo fa per cimentarci in una panoramica sintetica su come stanno le cose relative all’e-learning, adesso, qui in Italia, secondo noi, e su come potrebbero andare per un aspirante Instructional Designer.

Elearnit e l’e-learning: forever & ever

Lo diciamo un po’ troppo spesso, forse, ma repetita non iuvant mai abbastanza: è davvero un gran bene che il mondo si stia finalmente svegliando, ma la notizia reale è che l’e-learning esiste da molto tempo prima di febbraio 2020, e Elearnit se ne occupa da almeno 15 anni.

Tuttora ci capita di dover spiegare, non senza difficoltà, di cosa si tratti a chi non è del settore e nemmeno ne sospetta l’esistenza. Per la verità, anche a chi si dice del settore, e non di rado. Tuttora c’è molta confusione, tuttora c’è molta improvvisazione.

In questo momento è tuttora (sì, perché la prima volta che l’abbiamo dichiarato era a inizio primavera) molto difficile, per noi, continuare a fare quello che facciamo quotidianamente – compreso parlare di quello che facciamo quotidianamente – senza la fastidiosa consapevolezza di stare cavalcando un’onda tuttora terrificante e, a nostro parere, a tratti anche abbastanza vergognosa. Tuttora.
Ma ci sentiamo in dovere di farlo perché questo, forse solo questo, sappiamo fare bene.

A volte capita anche che, dopo aver parlato con noi, le persone capiscano che l’e-learning non sia la strada giusta per loro; oppure, di potersi arrangiare da sole senza bisogno di “comprarci” niente.
Molto bene! Vuol dire che siamo tutti sulla strada giusta, e che magari i consigli che abbiamo dispensato gratuitamente in tutti questi anni a qualcosa sono serviti.

Elearnit e la consulenza: una storia vera

Si sa che la gente dà buoni consigli
Se non può dare il cattivo esempio

(Fabrizio De Andrè)

Dicevamo: tra i corsi e ricorsi della nostra storia, spicca senz’altro un innato e imperituro afflato consulenziale, che a sua volta si accompagna (deve necessariamente accompagnarsi) a un costante aggiornamento sul campo.

Non si può dire che questa virtù, se di virtù si tratta naturalmente, non ci venga riconosciuta. Anzi.
È così che spesso ci capita di incappare in richieste interessanti che riguardano aspetti della nostra materia che forse per abitudine tendiamo a non considerare, ma che, se visti da ottiche diverse, possono svelare scenari inaspettati, o quanto meno fornirci spunti di riflessione meno scontati del solito sul nostro stesso pane quotidiano.

L’e-learning in Italia: cosa chiede il mercato?

La domanda ci è arrivata esattamente così.
A. G. è un’aspirante Instructional Designer italiana che vive all’estero e che, a valle di un’intensissima ed encomiabile attività di ricerca e auto-formazione sul tema, ci ha chiesto molto semplicemente questo:

In Italia, come si inizia a lavorare come Instructional Designer?
Come ci si forma? Cosa chiede esattamente il mercato?

Rispondere onestamente è, onestamente, una missione

In estrema sintesi, da quello che vediamo noi da più di 15 anni a questa parte, in Italia la situazione funziona che, per renderti interessante sul mercato dell’e-learning, devi essere in grado di produrre un bel corso in poco tempo e a basso prezzo.

Chiediamo scusa per la franchezza, ma non sapremmo davvero come descrivere il panorama in modo più esaustivo.

Il mercato dell’e-learning in Italia

Se si vuole vendere l’e-learning, in Italia, occorre considerare che il mercato, purtroppo o per fortuna, è ampiamente viziato dall’enorme bacino comprendente la compliance normativa (prima fra tutti la Sicurezza sul lavoro, ma non solo), che da sempre (ben prima dell’avvento dell’e-learning) regola anche aspetti legati alla formazione: l’obbligo formativo, se da un lato dà da mangiare a molti (anche improvvisati), dall’altro inflaziona tantissimo il mercato, che appunto ormai offre una quantità enorme di prodotti simili tra loro, magari anche scadenti e però compliant ed economici, quindi appetibili.

Uscendo da questo ambito, naturalmente esiste anche un’ampia fetta di mercato dedicata a fabbisogni formativi specifici di settore o di contesti aziendali, e in effetti è da qui che Elearnit ha potuto iniziare pionieristicamente la sua avventura: per soddisfare uno specifico bisogno di un cliente già esistente.

Il mercato dell’e-learning in Italia: Elearnit

Noi tutti, di Elearnit, ci siamo formati sul campo, esclusivamente lavorandoci e tenendoci costantemente aggiornati.
Chiaramente ora siamo avvantaggiati dall’essere in grado di offrire un servizio completo, che va dalla piattaforma alla fornitura sia di corsi a catalogo sia di corsi su misura.

Ad oggi, i nostri principali clienti sono le grandi aziende e le società di consulenza che ci commissionano lavori per i loro clienti: in entrambi i casi, infatti, sono tuttora abbastanza poche le realtà organizzate internamente per la produzione ed erogazione di contenuti e-learning.

Il mercato dell’e-learning in Italia: oltre il Covid-19, si spera

Il mercato è in continua evoluzione, specialmente adesso: il boom di bisogni di quest’anno ha improvvisamente fatto scoprire le potenzialità della formazione a distanza anche a chi fino a marzo non ne conosceva nemmeno l’esistenza.

Tuttavia, occorre essere già preparati e non improvvisati, dove per “preparati” intendiamo in possesso non tanto di titoli o certificazioni, quanto piuttosto di capacità effettiva di soddisfare immediatamente la richiesta.

Aspiranti Instructional Designer: fatevi un portfolio!

Secondo il nostro parere, per un aspirante Instructional Designer le conoscenze e capacità tecniche acquisite durante i corsi di formazione dedicati sono senz’altro utili, ma sarà difficile trovare una prima occasione lavorativa da cui partire senza poter mostrare lavori già svolti. Quindi, al di là dei corsi che Elearnit stessa offre anche sugli strumenti di authoring, prima o poi bisognerà essere in grado di cominciare a usare la propria cassetta degli attrezzi per produrre qualcosa che aiuti a formare un portfolio di prodotti da mostrare.

E non c’è niente come vederne, vederne, e ancora vederne di già fatti da altri, sia per farsi ispirare rispetto alle soluzioni possibili, sia per avere un’idea delle richieste reali di quel mercato, senza le quali difficilmente ci si potrà muovere efficacemente.

Un consiglio spassionato?

Intanto che imparate, esercitandovi a creare, fate dei vostri prodotti grezzi dei meravigliosi esempi da mostrare in giro: il vostro stile sarà presto riconoscibile, e il vostro umore ringrazierà.