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Elearnit: Know How to Know!

Building Digital Academies

Autore

Max

Faccio il consulente aziendale e il formatore dal 1996. Mi occupo soprattutto di elearning, di marketing e di progetti d'impresa e in questi ambiti ne ho viste (e fatte) ormai molte, con aziende piccole, grandi, multinazionali, aziende straniere o imprese anche solo immaginate (gli aspiranti imprenditori).

God Save Elearning: l’elearning e il Parlamento Britannico

election_trainerAvete mai fatto lo scrutatore alle elezioni? O il presidente di seggio? Se sì, saprete in cosa consiste di solito la formazione agli operatori di ciò che rimane pur sempre il grande rito laico del processo democratico. Se non lo avete mai fatto, potrete comunque immaginare che si tratta di training on the job, oltre che di lettura di normative e regolamenti. E, per chi lo ha fatto più di una volta, di esperienza che si accumula.

Cosa c’entra questo con l’elearning?
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Foto gratuite per i vostri corsi e-learning

Pixabay

Chiunque lavori con le immagini, per il web o per l’e-learning o altro, ha familiarità con i vari Fotolia, Shutterstock, Getty eccetera.. O con Google Immagini, o Bing. O con Flickr Creative Commons. O con i freebie che di quando in quando vengono offerti dai servizi a pagamento.  Continua a leggere “Foto gratuite per i vostri corsi e-learning”

I video nell’elearning: organizzazione e progettazione

video

In questo articolo vogliamo affrontare la questione di come organizzare e progettare le riprese dei video – tipicamente i video del docente – all’interno di un corso elearning. Sappiamo bene che il settore nel frattempo è andato ancora più avanti (realtà aumentata, realtà virtuale) e che ci sono molti altri casi che necessitano di utilizzo di video (procedure, macchinari, uso di strumentazione) ma ci pare che le variabili legate a questo tema non siano sempre ben comprese. E che vantaggi e svantaggi di ogni possibile combinazione di strumenti e organizzazione non sempre siano chiari in fase di progettazione di un corso.

In questi anni abbiamo affrontato molti progetti, con tutte le modalità possibili: in questo articolo troverete consigli pratici su ognuna di esse.
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Il modello 70:20:10: è utile nell’elearning?

dpw_70-20-10_chart_v02Ryan Tracey (che Alberto ha incontrato di persona a Sidney) ha scritto questo interessante articolo sul modello (o teoria, o framework) 70:20:10, che immagino alcuni di voi conosceranno. Il suo articolo è stato scritto dopo un suo sondaggio presso vari professionisti della formazione: il risultato del sondaggio è che oltre metà dei rispondenti hanno detto che questo modello NON è rilevante per il loro lavoro.

Nell’articolo trovate anche il riferimento al sondaggio originale.  Continua a leggere “Il modello 70:20:10: è utile nell’elearning?”

Un’altra prospettiva sulla formazione degli adulti

tranfsformative-learningVi condivido questo interessante articolo di Connie Malamed su “The elearning Coach” su come utilizzare alcuni principi dell’apprendimento cosiddetto “trasformativo” 

 

 

 

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Test su strada di Atomi ActivePresenter: non male!

Active_PresenterAnche se è da molto che non scriviamo più recensioni di software per la produzione di elearning (interessano soprattutto a chi fa il nostro mestiere, preferiamo occuparci di argomenti meno “tecnici” e più di interesse generale) ogni tanto c’è qualche novità interessante. O perlomeno si scopre qualcosa di nuovo. Grazie al nostro superfidato collaboratore Stefano Trillini abbiamo scoperto Active Presenter della Atomi. Dai 199 ai 299 dollari. In sintesi, un misto tra Articulate Presenter e Articulate Storyline. Continua a leggere “Test su strada di Atomi ActivePresenter: non male!”

Il nuovo spot di Elearnit

Elearnit spot promozionale
Elearnit spot promozionale – clicca sulla foto

Ecco in anteprima il nuovo spot di Elearnit (per la verità è il primo 🙂 ), grazie al lavoro del nuovo acquisto Training Jolly

Elearning Trends 2015 – nuovo approccio alle tecnologie per la formazione

Di recente (Novembre 2015), la Brandon Hall ha pubblicato il suo rapporto annuale sui trend del mercato LMS.

Nel report, sponsorizzato da Docebo, Brandon Hall illustra come e perché le organizzazioni stanno ripensando il proprio approccio alle tecnologie per la formazione.

Secondo i risultati del gruppo di ricerca, le aziende potrebbero muoversi verso stili di gestione formativa che incorporano social e informal learning.

Abbiamo letto il report per voi (lo trovate sul blog di Docebo)  e abbiamo provato a sintetizzarlo:

  • Su 17 item, la soddisfazione espressa dagli intervistati per il loro attuale LMS non supera i 3,5 punti su 5. Non un gran che… e il dato non è cambiato dal 2012 ad oggi. Il 64% pensa di rinnovare il proprio LMS, il 20% pensa di sostituirlo. Il 38% si sta comunque informando per sostituirlo. Interessante il fatto che il 31% NON lo raccomanderebbe a un collega.
  • Queste le ragioni di insoddisfazione: essenzialmente, i management ritengono di pagare troppo per sistemi difficili da usare, senza le funzionalità necessarie, datati e che non forniscono le reportistiche o metriche necessarie
    • scarsa attenzione al cliente
    • volontà di spostarsi sul cloud
    • mancanza di strumenti social o collaborativi
    • difficile da usare
    • aspetto datato
  • Se il mercato degli LMS ha avuto un grande successo negli ultimi 15 anni e la tecnologia continua ad avanzare, sembra si stia arrivando a un punto di rendimenti decrescenti.
  • Potrebbe essere il momento in cui la risposta non è più semplicemente cambiare da un LMS all’altro, ma una strategia completamente nuova
  • Tra le 10 ragioni per cui le imprese vogliono cambiare, a parte questioni come spostarsi verso il cloud o una mancanza di features sociali/collaborative, al numero 1 c’è che i bisogni formativi dell’organizzazione sono cambiati
  • gli strumenti collaborativi nelle tecnologie della formazione aiutano le imprese a promuovere la parte “20%” del modello 70/20/10 (un modello secondo cui il 70% dell’apprendimento aziendale avviene on the job, il 20% con apprendimento informale, coaching e mentoring e il 10% con il training formale.
  • Sembra che le imprese comincino a vedere le cose che cercano meno come caratteristiche di una piattaforma elearning e più come componenti di un nuovo approccio più modulare
  • Anche l’LMS più facile da usare pare comunque troppo complesso per quello che le imprese vogliono ottenere dalla formazione: forse la risposta … non è una piattaforma LMS
  • I fornitori di piattaforme stanno facendo miglioramenti incrementali verso quello che le imprese cercano, ma non paiono poterci arrivare.

Qui le principali Call to Action

calls to action

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Qui sotto una tabella con i 6 punti principali emersi dalla ricerca.

Top Trends

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Insomma: il titolo Is It Time for Something Different? sembrerebbe del tutto giustificato.

Molte di queste riflessioni ci paiono sviluppi ulteriori di trend che abbiamo già notato negli anni scorsi, che probabilmente arrivano ora alla maturazione. E ci arrivano a quanto pare in modo inaspettatamente radicale, suggerendo la necessità di un cambiamento di paradigma. In soldoni, gli LMS sono applicativi complessi, le necessità di formazione delle aziende lo sono altrettanto, e probabilmente l’aggiunta continua di funzioni a un meccanismo per sua natura “rigido” non sta dando buoni risultati. Dopo anni di tentativi, probabilmente le imprese percepiscono che forse hanno più bisogno di far parlare tra di loro tecnologie e metodologie diverse (possibile solo se le tecnologie sono aperte e modulari) che di arricchire sempre di più una tecnologia esistente e che ha magari raggiunto i limiti di quello che può consentire di fare. E percepiscono che non c’è un vero e misurabile ritorno su un investimento sempre più elevato: dalla ricerca emerge che chi spende $15 a utente è MENO soddisfatto di chi ne spende $5.

La ricerca non mi pare prenda in considerazione gli LMS Open Source che – come sapete – rappresentano il segmento in cui ci muoviamo noi. Le considerazioni espresse valgono lo stesso e – per quanto mi riguarda – mi confermano che c’è ancora parecchio cammino da fare nella direzione dell’integrazione con altri applicativi (o applicazioni mobile). Al tempo stesso, la strada che alcuni applicativi Open Source hanno imboccato e stanno imboccando mi pare che vada nella direzione giusta.

Oltre al tema della tecnologia, l’aspetto più interessante mi paiono le 4 call to action: usate la tecnologia per supportare l’apprendimento, non per dettare come deve essere fatto. Nel nostro piccolo, da anni predichiamo il fatto che la tecnologia deve essere trasparente e che tutto sommato è quasi irrilevante, e che ben più importante è progettare un modello di formazione che funzioni e che faccia uso degli strumenti tecnologici anziché esserne usato. Naturalmente, una buona progettazione che può sfruttare uno strumento di gestione ben progettato, che può raccogliere dati da molteplici fonti e tenerle assieme in modo sensato è la combinazione vincente. E per quello, un qualche tipo di “collettore” serve e servirà sempre. Se non sarà un LMS, sarà qualcosa che ci assomiglierà molto :-).

Sondaggio: quali caratteristiche vorrei in una piattaforma elearning? I risultati

Qualche tempo fa abbiamo lanciato un sondaggio, questo: https://elearnit.wordpress.com/2015/09/01/sondaggio-caratteristiche-piattaforma-elearning/ (nel frattempo il sondaggio è stato chiuso). Non è la prima volta, già in passato avevamo fatto un sondaggio simile (qui il sondaggio, qui i risultati dell’epoca).

Come promesso, ecco i nuovi risultati e i relativi commenti:

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