Il sempre ottimo elearning coach ha pubblicato un articolo sui più importanti trend per il 2012, almeno quelli osservati da lui.
L’aspetto che mi pare più interessante è che si tratta di tendenze che hanno a vedere più con aspetti sociali, di stili di apprendimento e di tecniche di creazione di corsi che con aspetti tecnologici. L’altro aspetto interessante mi pare quello del progressivo abbandono del materiale didattico come concetto chiuso.
Le informazioni, le conoscenze, le notizie sono in mutamento sempre più veloce, e sul web ci sono più contenuti di quanti ne potremo mai leggere. Il learning object “chiuso” per anni ha rappresentato il modello di riferimento per far fronte anche a questo (l’autore del corso ha selezionato per me le cose importanti). Ma il modello che questi trend sembrano suggerire è diverso: il curatore del corso seleziona per me le cose… su cui restare aggiornato, i siti da continuare a seguire, le conversazioni in rete a cui partecipare.
E’ un modello simile a quello che sempre più persone seguono nella loro routine quotidiana: tramite social network, aggregatori di contenuti e blog riusciamo a restare aggiornati sui temi che ci interessano. Portare questi meccanismi in un corso è possibile, sia pure complesso. E le tecniche-strumenti osservati da Connie Malamed nel suo articolo fanno questo (è anche vero che in questo modo parliamo però più di informazione che di formazione, ma forse le due cose stanno convergendo sempre di più….).
Altre cose interessanti che vi segnalo sono
- gli strumenti per la creazione online e condivisa di contenuti
- il trend verso la pubblicazione in html 5 per smartphone e tablet
- il concetto di “apprendimento invertito” (flipped learning): uso l’aula solo per le discussioni, per l’interazione e i compiti individuali. Uso l’online per i materiali e la teoria di base (N.B.: sapeste da quanto tempo cerchiamo di predicare questa cosa per gli enti di formazione… 😦 ..)
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