Beh, certamente si comincia dalla piattaforma, dai contenuti dei corsi, giusto?… Continua a leggere “Gestire l’e-learning: da dove cominciare?”
L’e-learning è (anche) un processo aziendale e come tale si inserisce tra gli altri processi aziendali e vi si integra.
Cosa c’è di strano in questa frase? Apparentemente è un concetto banale e scontato. Talmente banale e scontato che pochi tra quelli che si occupano di e-learning ne parlano e ancora meno si ricordano di aiutare il cliente ad applicarlo. Nel nostro piccolo, è uno dei nostri cavalli di battaglia.
Integrare i processi significa ovviamente integrare anche i software: uno dei “matrimoni” più classici è quello tra gli applicativi e-learning e gli applicativi per le risorse umane. Ad esempio, i software per le risorse umane di Ebc Consulting sono tra i più completi tra quelli disponibili sul mercato e sono totalmente integrabili con le piattaforme e-learning.
Continua a leggere “I software per la gestione delle risorse umane e l’elearning”
Sta finendo il terzo anno del blog elearnit e quest’anno – in ossequio alla moda – condividiamo con voi alcune liste – qualche consiglio di lettura.
I 5 articoli più letti dell’anno
Questo post è un po’ la sintesi di una delle molte e belle discussioni che si svolgono su Linked In (ultimamente scriviamo più là che qua…). Però è giusto provare a tirare le somme anche sul blog.
Il principio da cui partirei è quello del titolo: la tecnologia è un “dettaglio”. Quella funziona, deve funzionare. Ciò che invece a volte i clienti sottovalutano (e che i professionisti invece non devono sottovalutare) sono i processi e le logiche che ci stanno alla base. Non “cosa facciamo” ma innanzitutto “perché” e cosa vogliamo ottenere.
Tradotto in termini meno ermetici: la tecnologia (LMS, oggetti scorm…) la diamo per scontata, ma non bisogna mai sottovalutare i processi, le procedure e l’accompagnamento “umano” ai progetti e ai corsi (tutoraggio, monitoraggio dell’andamento, mantenere viva la partecipazione, sollecitare una discussione, risolvere i problemi…)…e un sacco di altre cose che sono tra i nostri cavalli di battaglia.
Per citare il nostro amico Andrea, che ha il dono della sintesi: “I processi sono il 5% del valore di un progetto, ma il 95% delle cose che possono far arrabbiare un cliente”
Di solito nel progetto e-learning la partenza e le istruzioni d’uso partono dall’alto, ed è necessario che anche l’assistenza e il tutoraggio vengano dall’alto. I discenti fanno formazione in tempi ristretti, perché per il resto devono fare il loro lavoro, e qualunque piccola incomprensione (magari anche dovuta a loro distrazione o ignoranza) viene percepita come “non funziona, allora lascio perdere il corso”. A monte di tutto poi c’è il fatto che in ambito universitario o accademico, la MOTIVAZIONE all’apprendimento è forte. In ambito aziendale no, è spesso percepita come una perdita di tempo. Anche se si usano le modalità di e-learning più innovative (simulatori comportamentali, basati solo su video e su un altissimo livello di coinvolgimento emotivo) ciò che chiamiamo “deployment” è decisivo per far andare bene un’attività. E il deployment comprende certo l’assistenza, ma anche la verifica che tutti stiano partecipando, il mantenimento del giusto “ritmo” di partecipazione, ecc. ecc.
Abbiamo sintetizzato tutto questo in un modello di “Deployment” (la parolaccia che usiamo per descrivere queste cose):
- Preparare il terreno (decidere cioé cosa si vuole ottenere e le regole per ottenerlo)
- Dare ispirazione (e mantenere il coinvolgimento)
- Giocare (e apprendere, ognuno col suo ritmo ma con qualcuno che aiuta a mantenerlo)
- Misurare le metriche di apprendimento (individuali, aggregate in mille modi diversi, per singola competenza, confrontate con le performance reali…)
- Audit e feedback finale (come è andata? abbiamo ottenuto i risultati? cosa abbiamo imparato dal progetto, e cosa hanno imparato le persone?)
Le fasi non sono cronologiche, ma attraversano tutta la durata di un progetto. E consentono anche all’azienda (e al consulente e-learning) di fare tesoro di ogni cosa che avviene per migliorare costantemente il processo stesso.
Questo sistema è frutto di anni di esperienza e nasce anche per poter essere facilmente “esportato”, cioé per fare empowerment sia su nuovi partner che stiamo affiancando perché imparino a fare il nostro lavoro che sul cliente (il modello ha il vantaggio che anche il cliente diventa più consapevole di ciò che sta facendo).
Cosa ne pensate?
(Il collega e amico Andrea Lodi (un consulente aziendale, sempre interessato alle novità) ci ha proposto un’intervista per approfondire alcuni temi legati al nostro settore. Ecco l’intervista) Continua a leggere “E-learning e prospettive di settore”
- Ma se la piattaforma è gratis, come campate?
Ovviamente, campiamo con i servizi di consulenza, formazione e produzione di corsi. Poi campiamo con la realizzazione di funzioni personalizzate, le modifiche, l’integrazione dell’applicativo e-learning con gli altri applicativi aziendali…
- Ma perché serve la vostra formazione e consulenza? Non basta darci l’applicativo e insegnarci a usarlo?
Se volete, fate pure. Potete anche scaricarvi e installarvi da soli un qualunque applicativo e-learning (docebo, moodle, atutor, ilias) e imparare a usarli con la documentazione tecnica ampiamente disponibile e con i forum. Quello che immodestamente pensiamo di portare in azienda è appunto un approccio consulenziale all’uso di questi strumenti e la confezione di un vestito fatto su misura per voi da “sarti” professionisti. Altrimenti, dovete prima imparare a cucire, trovare la stoffa, scegliere le macchine da cucire….
- Siete piccoli, non ci fidiamo a lavorare con voi…
E’ vero che siamo piccoli, ma non abbiamo decine di clienti in parallelo. Di solito seguiamo 4-5 progetti in contemporanea. In compenso, abbiamo lavorato e stiamo lavorando per imprese moooolto grandi (http://www.elearnit.net/chi-siamo/clienti.html) senza alcun problema e con soddisfazione di tutti.
- Quanto tempo ci vuole per partire con un progetto?
Ovviamente dipende anche da voi, da quanto tempo avete da dedicarci. In linea di massima, si parte subito all’ordine e entro un paio di settimane si fa una riunione di start-up operativo e organizzativo del progetto.
- Quanto tempo ci vuole per produrre un corso?
Dipende dal corso, di solito 3-4 settimane lavorative dal tempo zero (materiali pronti e obiettivi definiti) alla consegna del prodotto finito e testato.
- Non basta la piattaforma per avere anche i corsi? I corsi si producono dentro alla piattaforma?
Con la piattaforma si possono già avere parecchie cose che ci vanno vicino…già di per sé, la piattaforma consente di caricare materiali (word, excel, pdf, power point…) già esistenti o di crearne molto facilmente dei nuovi (test, questionari, glossari, pagine html con filmati o altro integrati….) e di generare automaticamente certificati di frequenza. Queste funzioni, assieme a quelle “social” e di comunicazione (mail, newsletter, forum…) consentono già di distribuire le dispense di un corso d’aula o di realizzare qualcosa di molto vicino al concetto di e-learning.
- Di dove siete? Dove lavorate?
Siamo di Modena, ma anche di Monza. Per ora abbiamo clienti e progetti che vanno dalle Alpi (Lombardia, Piemonte) al Vesuvio (Napoli) o al Colosseo (Roma), da Bruxelles alla Spagna (presto) e alla Romania. Veniamo dove siete voi. Per il Manzanarre, il Reno e le Piramidi ci stiamo attrezzando.
- I nostri utenti non hanno tempo di fare e-learning…
A parte che se i vostri collaboratori non hanno tempo di fare formazione (di qualunque tipo) prima o poi avrete un problema: nel contesto competitivo di oggi senza aggiornamento continuo (anche solo sulle procedure aziendali) non si va molto lontano. Poi ci sono i corsi obbligatori, peraltro. In ogni caso, l’e-learning è fatto apposta per consentire a ciascuno di trovare i suoi 15-20 minuti al giorno per qualche tempo, quando vuole e da dove vuole. In questo caso, non aggiornarsi significa non volerlo fare.
- I nostri utenti non sanno usare il computer
Sanno usare internet? Sanno navigare o usare Internet Explorer? Magari a vostra insaputa sono dei maghi di Facebook? Sanno già tutto ciò che c’è da sapere. Abbiamo avuto utenti di ogni tipo…
- Non abbiamo l’audio
Peccato, ma si può fare anche senza. Uno dei nostri clienti da anni ci commissiona corsi senza audio proprio per questo motivo.
(continua…..Anzi: e voi? Quali dubbi o domande avete?)
Avvertenza: post lungo.
Prendo spunto da un post che ho letto su Learning Visions. Cammy Bean, pur americana, lavora per Kineo (UK)*: insomma, lei parla del mercato americano e inglese. Un sistema LMS a basso costo, secondo la ricerca citata da Cammy, parte da 58.000 dollari. Continua a leggere “E-learning open source per le aziende?”
Amanda, sul blog di DMS, cita alcune analisi relative al mercato e-learning nella sanità e nel mondo Pharma secondo le quali
L’incertezza e l’attesa non aiutano a tener alte le aspettative. E questo fa dire ad altri analisti più prudenti che incrementi di budget destinati alla FAD ci saranno sicuramente, ma saranno meno sostanziosi: intorno al 30%. Qualcuno pensa anche lo zoccolo duro della formazione resterà comunque residenziale, in quanto solo con eventi in presenza si riescono a scatenare dinamiche relazionali e di carattere promozionale che, soprattutto per le aziende farmaceutiche, sono molto importanti. Secondo questa campana la FAD avrà più successo quindi tra quelle realtà medio-piccole che difficilmente hanno budget per affrontare grandi eventi.
Beh, Amanda stessa ci dice che le cose non stanno affatto così dal loro osservatorio. Si parva licet, vorrei dire che non stanno affatto così nemmeno dal nostro, di osservatorio.
Quello che osserviamo noi è:
- le grandi imprese lentamente si stanno affacciando all’idea dell’e-learning, magari (come dice anche Alberto)
- ci sono sempre più produttori di contenuti orofessionali verticali: anche tra i nostri prospect o clienti, sta crescendo la percentuale di produttori di contenuti che si cimentano con la produzione di contenuti per la FAD (aiutati anche dalla diffusione degli strumenti rapid). E chi non si cimenta….vorrebbe cimentarsi (magari assieme a noi 🙂 )
- ci sono sempre più esperimenti di Web Tv professionali: pare che tutti stiano scoprendo anche questa frontiera.
Per ora sul mercato vediamo molta sperimentazione: riparliamone tra un anno, secondo me ci saranno novità interessanti!
Noi ci occupiamo di e-learning, e dei processi aziendali collegati all’e-learning. Non ci occupiamo strettamente di open source, anche se utilizziamo e promuoviamo l’utilizzo dell’open source tutte le volte che è possibile.
Per questo, quando l’altro giorno i manager della [multinazionale del lusso] che abbiamo incontrato ci hanno detto che stavano valutando un LMS open source, siamo stati molto contenti. Di solito è qualcosa che dobbiamo spiegare noi, o che dobbiamo “spingere” noi, convincendo il cliente sulla bontà e affidabilità dell’utilizzo di software open-source anche in ambito corporate. Continua a leggere “Open source nelle grandi aziende”